Il Ministero degli Esteri di Pechino interviene in seguito alle parole della Presidente di Taiwan Tsai Ing-wen, che dice: “Saremo pronti militarmente per la sicurezza dello Stretto”
La questione Ucraina diventa tema sensibile a tutte le latitudini, ma le reazioni giunte da Cina e Taiwan scaldano ulteriormente il clima diplomatico, rinfocolando la tensione tra i due attori asiatici. In un quadro geopolitico di complessità crescente, come segnalato nei giorni scorsi, Pechino reagisce con cautela al riconoscimento della Russia delle due autoproclamate repubbliche del Donbass mentre Taipei, conscia che la sua sopravvivenza passa dalla vicinanza agli Stati Uniti, condanna il mancato rispetto russo della sovranità ucraina, incoraggiando le parti a risolvere la disputa pacificamente e con razionalità.
La Presidente Tsai Ing-wen, dopo aver criticato la decisione di Vladimir Putin su Donetsk e Luhansk, va oltre lo scenario in atto nel Donbass e dichiara che l’esercito dell’isola è pronto a rispondere militarmente per assicurare la sicurezza nello Stretto di Taiwan e per fronteggiare la guerra cognitiva. L’esponente taiwanese aggiunge che le agenzie governative sono in allerta per possibili operazioni perpetrate da potenze d’oltremare per diffondere false informazioni finalizzate a confondere l’opinione pubblica dell’isola.
Un responsabile della sicurezza nazionale taiwanese ha riferito, in forma anonima, che la Cina starebbe cercando di sfruttare il mancato coinvolgimento militare degli Stati Uniti a difesa dell’Ucraina per convincere i cittadini di Taiwan che Washington non rispetterà l’impegno difensivo verso Formosa. E si è speculato su un possibile intervento della Repubblica popolare in parallelo a quanto la Russia sta compiendo nell’est dell’Ucraina, tanto che il Ministro degli Esteri di Taipei, Joseph Wu, ha affermato che Pechino potrebbe trarre vantaggio dalla crisi per attaccare l’isola in qualunque momento.
Il fatto che sia Tsai che Wu abbiano ipotizzato un parallelismo tra la questione Taipei e quella ucraina non è piaciuta alla Cina, che tramite la portavoce del Ministero degli Esteri Hua Chunying sentenzia: “Taiwan non è per certo l’Ucraina. Taiwan è sempre stata parte inalienabile del territorio della Cina”. Hua ricorda che il principio One China è la norma riconosciuta che regola le relazioni internazionali. Per il Governo cinese, Taiwan cerca di comparare l’isola con l’Ucraina per stimolare un sentimento anti-Pechino. Ma Taiwan è stata chiamata in causa anche da Boris Johnson. Al recente incontro annuale al Munich Security Conference, il Primo Ministro britannico ha affermato che “se l’Ucraina è in pericolo, lo shock si riverbererà in tutto il mondo. Compresa l’Asia, compresa Taiwan”.
Il Ministero degli Esteri di Pechino interviene in seguito alle parole della Presidente di Taiwan Tsai Ing-wen, che dice: “Saremo pronti militarmente per la sicurezza dello Stretto”