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Coprifuoco in Italia: teniamo duro ancora un po’


Per scongiurare la curva del Covid, alcune regioni ricorrono a questa misura che rimanda ai tempi di guerra. Ma ci terrà lontani da questo virus che ci perseguita, senza arrivare a ingestibili lockdown

L’Italia, o almeno certe sue zone è sotto coprifuoco. Una parola che non conoscevamo dai tempi della guerra. Noi lo usavamo solo per scherzo: “Stasera non vengo, mia madre ha messo il coprifuoco”. Adesso c’è davvero. La parola è coniata sul modello del francese couvre-feu, dove peraltro è già in vigore dallo scorso weekend e scatta alle 21 di sera fino alle 6 del mattino. Dicono che abbia immalinconito i francesi, che l’atmosfera sia quella come quella del ’44, insomma a quella descritta nell’Ultimo metrò di Truffaut. Ma a quei tempi i metrò erano abbastanza sicuri, non come ora in cui costituisce il principale veicolo di contagio.

In Italia qualche negazionista grida al regime sudamericano, ma è giustamente sommerso da un fragore di pernacchie. Non è previsto in tutta Italia ma solo in Lombardia, Lazio, Campania, Liguria e Piemonte. A fare da apripista la Lombardia dove non si potrà più circolare dalle 23 fino alle 5 del mattino se non per comprovati motivi di lavoro, salute o di necessità e urgenza.

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