Il nuovo leader sudcoreano ha le idee molto chiare per Seul: stop ai tentativi di pace con Pyongyang, no al dispiegamento di armi tattiche nucleari. L’attenzione si sposta sempre più in Asia-Pacifico
Nessun nuovo tentativo per la pace con la Corea del Nord, no al dispiegamento di armi tattiche nucleari nel Paese, sì alla proposta degli Usa per l’Indo-Pacific Economic Framework. Il nuovo Presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, ha le idee chiare per Seul, una visione da approntare nei prossimi 5 anni — la durata del suo mandato — che parte dall’idea del fallimento, nel rapportarsi con Pyongyang, del Governo che l’ha preceduto.
“Allontanarci temporaneamente dalle provocazioni della Corea del Nord, o da un conflitto, non è l’atteggiamento da seguire: questo tipo di approccio è stato fallimentare”, ha commentato Yoon nel corso di un’intervista con la CNN. “Credo che la palla sia nel campo di Kim: a lui la scelta se riprendere il dialogo con noi”. Una decisione importante quella del nuovo Governo, in un momento delicato nel rapporto con la nazione del nord che ha ripreso il lancio di missili balistici con frequenza importante: 15 solo nel 2022, più che negli ultimi due anni sommati.
Ma Yoon non cerca il collasso della Corea del Nord. Nel corso del suo insediamento, si era detto pronto a lavorare con la comunità internazionale per un piano di rafforzamento dell’economia del Paese. “Ciò che desidero — ha affermato nel corso dell’intervista con la CNN — è la comune e condivisa prosperità per la penisola coreana, ma non credo che per Pyongyang sviluppare capacità nucleari sia d’aiuto, non porta al mantenimento della pace internazionale”. Una pace sempre più lontana, che vede direttamente coinvolte potenze nucleari in molteplici contesti. Su tutti, quello dell’Ucraina, dove l’invasione della Russia rischia di lasciare strascichi di lunga durata e di incancrenire il fragile sistema di relazioni tra Stati a livello globale.
Non a caso, il centro dell’interesse è sempre più ad est, con l’Asia-Pacifico nuova regione del confronto tra potenze. In questi giorni è in svolgimento il meeting Quad a Tokyo, con la Corea del Sud interessata al progetto di Stati Uniti, India, Australia e Giappone. “Stiamo considerando la partecipazione a una serie di gruppi di lavoro del Quad”, ha dichiarato Yoon, con temi di discussione i vaccini, il cambiamento climatico e le nuove tecnologie. Che sia un preludio all’allargamento del Quad a Seul è presto da dire, ma certamente la Corea del Sud dovrebbe fare i conti con un vicino di casa come la Cina, che vede nell’alleanza un motivo ulteriore di preoccupazione.
Yoon, rispetto al suo predecessore, ha stemperato i toni verso la Cina, spiegando che un rafforzamento del legame con gli Usa “non significa che pensiamo non sia importante la nostra cooperazione economica” con Pechino. Certamente, “la Corea del Sud e la Cina confidano nella mutua cooperazione, quindi credo sia normale che siano sensibili sulla questione”. Un’ulteriore rassicurazione per Pechino potrebbe essere la decisione di non voler ospitare armi tattiche nucleari su territorio sudcoreano: “In caso di attacco — ha ricordato il Presidente — gli Usa ci assisterebbero con la difesa missilistica e con l’ombrello nucleare”.
Il nuovo leader sudcoreano ha le idee molto chiare per Seul: stop ai tentativi di pace con Pyongyang, no al dispiegamento di armi tattiche nucleari. L’attenzione si sposta sempre più in Asia-Pacifico