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Coronavirus, fase 2: meno virologi, più manager


Perché Conte guarda a Spagna e Francia

Una giornata intera quella di venerdì Santo che il premier Giuseppe Conte ha trascorso ad analizzare insieme ai suoi collaboratori i pro e i contro delle varie attività da far ripartire dopo il 3 maggio sulla base dei codici Ateco. Scelte difficili che hanno costretto a far slittare di almeno sei ore una conferenza stampa a Palazzo Chigi annunciata a più riprese e poi sempre rimandata. Ma una cosa è chiara: Conte sta riprendendo saldamente in mano il timone della crisi epidemica finora gestita quasi interamente da quelli che il premier definisce “scienziati”.

Tre le fasi che sembrerebbero essere state individuate: una prima per la riapertura delle attività produttive industriali non solo quelle alimentari, poi una seconda fascia riguarderebbe gli artigiani e il commercio mentre per ultimi potranno riprendere a lavorare quelle attività dove è più difficile garantire il distanziamento sociale come dentisti, parrucchieri, centri sportivi.

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