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Recovery Fund: disco verde definitivo sotto presidenza tedesca


I 750 miliardi saranno disponibili tra sei mesi. Nel frattempo, torna di attualità il Mes

La regola aurea per cui “quando si contano i morti non si contano più i soldi” sembra venire totalmente contraddetta dalle ultime vicende inerenti il piano europeo per la ripresa post Covid e la partita del bilancio pluriennale Ue 2021-2027. I quattro Paesi cosiddetti “frugali” (Olanda, Danimarca, Svezia e Austria) che si oppongono strenuamente alla proposta della Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen sui 750 miliardi di euro di Recovery Plan (500 a fondo perduto) nascondono soltanto una preoccupazione. Quella di non vedersi più riconosciuti quegli sconti o rimborsi sui contributi al bilancio comune (i cosiddetti rebates) di cui avevano goduto fino a ieri. Insomma una posizione negoziale che il Governo italiano conosce perfettamente e che intende sfruttare al meglio per salvare la gran parte della proposta sui Recovery Fund. Se i “frugali” insisteranno a bloccare la proposta sui 750 miliardi l’Italia bloccherà i rebates.

Una cosa è certa: il prossimo Consiglio europeo del 19 giugno, l’ultimo a presidenza croata, difficilmente raggiungerà un’intesa su Recovery Plan e bilancio. L’obiettivo del premier italiano Giuseppe Conte è di arrivare a una decisione per fine luglio in un vertice straordinario sotto presidenza tedesca. E proprio la Germania è oggi la nostra principale alleata anche perché la Francia (con la quale ci lega un’analoga visione degli strumenti anti Covid) non può certo considerarsi soddisfatta dalla ripartizione dei fondi assegnati. La Merkel assumerà la presidenza di turno della Ue il primo luglio ed è intenzionata a portare a casa l’accordo sul piano per la ripresa da 750 miliardi e l’intesa sul bilancio pluriennale Ue 2021-2027.

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