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Covid: un virus politico


In quasi ogni Paese si assiste allo scontro tra gestione regionale e nazionale della pandemia. Politica è anche la preoccupazione dei cittadini: maggiore a sinistra, minore a destra

In quasi ogni Paese si assiste allo scontro tra gestione regionale e nazionale della pandemia. Politica è anche la preoccupazione dei cittadini: maggiore a sinistra, minore a destra

Quando uno Stato è sotto assedio non manda le sue componenti amministrative in ordine sparso ma crea una cabina di regia (il consiglio di guerra) per condividere qualunque mossa, muovere le truppe, organizzare la difesa. Dietro gli Spitfires e gli Hurricanes che fermarono l’invasione nazista sulle bianche scogliere di Dover c’erano Churchill e il Regno Unito, anzi a ben vedere tutto l’Occidente democratico, non certo i governatori delle contee dell’Inghilterra meridionale da dove decollavano gli aeroplani. Contro il “nemico invisibile” Covid-19 forse si è un po’ esagerato con le metafore guerresche, ma il principio in fondo è lo stesso: le autonomie contano poco, conta il coordinamento, le competenze degli scienziati (ma l’ultima parola è della politica) e una catena di comando ben precisa per debellare una pandemia globale.

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