Nuovi soldati per la nuova guerra.
È negli anni della Guerra Fredda che la Marina militare statunitense e la Marina sovietica hanno entrambe creato dei corpi speciali di “delfini da battaglia”, perlopiù per scopi di difesa, ma anche per svolgere compiti di guerra e per compiere missioni riservate ancora coperte dal segreto militare.
Dopo quarant’anni di onorato servizio si sta ora progettando di sostituirli con una nuova generazione di instancabili robot marini, droni subacquei capaci di restare di pattuglia anche 24 ore di fila senza chiedere nemmeno un pesce in cambio.
Negli Stati Uniti gruppi di delfini, foche e altri mammiferi marini vengono tuttora addestrati agli impieghi militari dal Navy Marine Mammal Program (NMMP) presso lo Space and Naval Warfare Systems Center di Point Loma, nei pressi di San Diego, California. I primi gruppi di delfini combattenti preparati al Centro debuttarono durante la guerra in Vietnam.
Il ruolo militare dei mammiferi animali si basa sulla loro grande intelligenza, versatilità e rapidità di apprendimento, sulla velocità di movimento e, per i delfini, sulla loro percezione sonar.
I delfini infatti, come i pipistrelli, emettono delle onde sonore che tornano in forma di eco, disegnando nella loro mente la mappa di ciò che li circonda e che gli permette di trovare quegli oggetti che per l’uomo è difficile scovare anche con l’aiuto delle tecnologie, come sub nemici, mine inesplose o missili dispersi nelle profondità marine.
Quanti e quali progetti siano stati condotti negli anni nel Centro di Point Loma resta comunque un segreto militare. Si sa però che la Marina americana ha utilizzato i cetacei in operazioni di sminamento in Iraq, nelle due Guerre del Golfo e in Bahrein.
Per non tornare troppo indietro nel tempo, ancora nell’ottobre 2012 fonti di agenzia riportavano che un gruppo di delfini istruiti da un’unità speciale statunitense era arrivato nel Mar Adriatico, nei pressi di Teodo, in Montenegro.
I delfini hanno lavorato nella baia di Kotor a un programma di esercitazioni chiamato Dolphin 12, che prevedeva la ricerca di mine e ordigni bellici, residuati della Grande Guerra. Ma l’esclusiva dell’arruolamento militare dei delfini e degli altri mammiferi marini non è solo americana. Si ha notizia di un’unità di cetacei (la Dolphin Division) addestrata dall’ex Unione Sovietica in una base militare sul Mar Nero al fine di creare “delfini killer” da utilizzare in azioni di guerra.
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Nuovi soldati per la nuova guerra.
È negli anni della Guerra Fredda che la Marina militare statunitense e la Marina sovietica hanno entrambe creato dei corpi speciali di “delfini da battaglia”, perlopiù per scopi di difesa, ma anche per svolgere compiti di guerra e per compiere missioni riservate ancora coperte dal segreto militare.