Nuovi droni da combattimento manderanno i “Top Gun” a casa.
I droni sono tra le più importanti rivoluzioni tecnologiche degli ultimi anni. Nell’arco di un decennio il loro impiego ha toccato molteplici applicazioni, dalle riprese video sul territorio al trasporto e consegna merci, fino ad approdare all’ambito militare.
Proprio in questo campo, i Ministeri della Difesa di buona parte dei paesi industrializzati hanno iniziato a studiare, ormai da tempo, come ampliare l’utilizzo della robotica con l’obiettivo di aggiornare attrezzature troppo obsolete, creare una struttura operativa più “snella” e funzionale e, soprattutto, ridurre notevolmente i costi a lungo termine costituiti dall’impiego di capitale umano.
L’evoluzione degli studi sugli Uncrewed Aerial Vehicle (UAV) – “velivoli senza equipaggio” – sta portando alla creazione di un nuovo tipo di drone militare, i cosiddetti dogfighter, dotati di una tecnologia che punta a entrare più attivamente negli scenari di guerra anche su scala intercontinentale, dove andrebbero a coprire la “nicchia” oggi occupata dai caccia.
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Nuovi droni da combattimento manderanno i “Top Gun” a casa.