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Consiglio europeo: Ucraina più vicina, ma restano divisioni sul gas


Draghi ce l'ha messa tutta per fissare un Consiglio straordinario a luglio sul price cap, ma non è riuscito a convincere Germania e Olanda. Di sicuro, punterà a tenere caldo il tema al G7 di domenica

BRUXELLES – Nella notte tra giovedì e venerdì a Bruxelles ce l’ha messa davvero tutta il premier Mario Draghi (spalleggiato dal Presidente francese Emmanuel Macron e dal Presidente del Consiglio Ue Charles Michel) per convincere gli altri partner che un Consiglio straordinario a luglio sul cosiddetto “price cap” per il gas si rendeva assolutamente indispensabile.

Disco rosso da Germania e Olanda

In un primo tempo il Cancelliere tedesco Olaf Scholz non si era opposto in linea di principio ma alla fine avrebbe manifestato tutti i suoi timori per una possibile reazione russa su nuove riduzioni delle forniture di gas. “Ma vi rendete conto – avrebbe detto Draghi – che stiamo pagando gli stessi soldi per avere da Mosca metà del gas di qualche mese fa? Solo l’Italia, è passata dal 40% di forniture al 25%”. “Lo sappiamo bene – è stata la risposta di Scholz – ma c’è il rischio che la Russia blocchi pure l’altra metà del gas”.

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