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Iraq, alle elezioni vince l’astensionismo


Solo il 41% degli aventi diritto si è recato alle urne. Il Movimento sciita di al-Sadr è avanti nei seggi, aumenta la presenza dei curdi in Parlamento

Solo il 41% degli aventi diritto si è recato alle urne. Il Movimento sciita di al-Sadr è avanti nei seggi, aumenta la presenza dei curdi in Parlamento

Sono tre gli elementi principali che scaturiscono dalle elezioni in Iraq, tenutesi lo scorso weekend: la disaffezione dell’elettorato — specie più giovane — al voto, con solo il 41% degli aventi diritto che si è recato alle urne; la vittoria del Movimento Sadrista sciita di Muqtada al-Sadr; la crescita del Kdp, il Partito democratico del Kurdistan, nel numero di seggi al Parlamento di Baghdad. La tornata elettorale, organizzata alcuni mesi prima rispetto ai tempi naturali della legislatura, è stata indetta anticipatamente in seguito alle proteste avvenute tra il 2019 e il 2020, con la popolazione che lamenta ancora le scarse condizioni di benessere nella vita di tutti i giorni e la presenza eccessiva nella politica interna di Stati Uniti e Iran.

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