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La Francia alla presidenza del Consiglio dell’Ue, la grande occasione di Macron


Proprio alla fine del suo mandato, Macron dovrà rendere la presidenza del Consiglio Ue un palco dove mettere in scena il suo impegno europeo, da contrapporre all'euroscetticismo dei suoi rivali nella corsa all'Eliseo

Proprio alla fine del suo mandato, Macron dovrà rendere la presidenza del Consiglio Ue un palco dove mettere in scena il suo impegno europeo, da contrapporre all’euroscetticismo dei suoi rivali nella corsa all’Eliseo

Proprio alla fine del suo mandato, Emmanuel Macron si ritrova tra le mani la presidenza del Consiglio dell’Unione europea. Un appuntamento cruciale per l’inquilino dell’Eliseo, arrivato con un timing impeccabile: nel bel mezzo del semestre guidato da Parigi, che inizierà il primo gennaio, si terranno le elezioni presidenziali francesi, fissate al 10 e 24 aprile. Per Macron, ancora non candidato ufficialmente nel momento in cui scriviamo, si tratta della più ghiotta delle occasioni, utile a rilanciare il suo progetto europeo agli occhi di Bruxelles ma anche a quelli degli elettori francesi. “È una carta importante da giocare”, spiega Sylvain Kahn, professore all’università Sciences Po di Parigi ed esperto di questioni europee. Con questa presidenza Macron “potrà rafforzare la sua statura internazionale, che è un elemento solitamente molto apprezzato nella politica francese”, afferma Kahn, ricordando i benefici tratti da Nicolas Sarkozy nel 2008, l’ultima volta che la Francia ha guidato il semestre di Bruxelles.

Cosa vuole Macron

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