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Francia: l’assassinio di Yvan Colonna risveglia i demoni dell’indipendentismo corso


L’omicidio del militante corso ha provocato violente rivolte in tutta l'isola. Ora il Fronte Nazionale per la Liberazione della Corsica minaccia di riprendere la lotta armata. Intanto lo stato francese ha ripreso a trattare sull’autonomia

(Bastia). Un omicidio eccellente in carcere risveglia i vecchi demoni dell’indipendentismo corso che sembravano sopiti negli anni con la tregua e il disarmo. Il militante indipendentista corso Yvan Colonna, condannato all’ergastolo per l’assassinio del prefetto Claude Erignac, ucciso nel 1998, è stato aggredito e picchiato a morte nel carcere di Arles da un detenuto che non avrebbe dovuto essere con lui, perché Franck Elong Abé stava scontando una condanna a 9 anni di prigione per associazione criminale in connessione con un’organizzazione terroristica. Perché uno dei più importanti leader corsi, che per un periodo è stato anche l’uomo più ricercato di Francia, non è stato protetto adeguatamente?

È questo evento che ha messo fuoco alle polveri, aggravato poi dalla morte dello stesso Colonna che non è sopravvissuto alle ferite riportate. L’aggressione ha risvegliato la collera degli indipendentisti corsi che al grido “Statu francese assassinu” sono scesi in piazza in tutta l’isola per manifestare contro lo Stato francese, che non avrebbe protetto adeguatamente quello che è considerato come uno dei capi storici dell’indipendentismo corso. Le manifestazioni a sostegno del militante nazionalista hanno preso una piega violenta nelle principali città dell’isola, vere e proprie scene di guerriglia urbana, raramente così intense nelle ultime settimane. “Di fronte a questa Francia assassina e in memoria del patriota che era Yvan, saremo tutti insieme per la manifestazione di Ajaccio”, ha scritto Stéphane Colonna, fratello di Yvan, su Twitter la settimana scorsa. La dichiarazione è stata condivisa dall’opposizione Partito della Nazione Corsa (PNC), Core in Fronte (pro-indipendenza), Corsica Libera (pro-indipendenza) e due sindacati studenteschi nazionalisti (Cunsulta di a Gjuventù Corsa e ghjuventu indipendentista). Insomma le manifestazioni continuano in un clima molto teso e difficile per il Presidente uscente Emmanuel Macron alle prese con una difficile campagna elettorale nel pieno della guerra in Ucraina e il tentativo estremo di pacificare un’isola in fiamme.

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