Dal Giappone in arrivo Gnl per l’Europa

La richiesta degli Stati Uniti e dell’Ue a Tokyo si formalizza con l’ok del Ministro dell’Industria Koichi Hagiuda. Sullo sfondo, la paura del taglio alle forniture dalla Russia per via della crisi Ucraina. A rischio il trattato di pace tra Tokyo e Mosca?

Il Giappone aiuterà l’Unione europea a soddisfare parte dei bisogni legati al consumo di Gnl. Ad annunciarlo il Ministro dell’Industria di Tokyo, Koichi Hagiuda, dopo aver incontrato separatamente l’Ambasciatrice Ue presso il Giappone Patricia Flor e Rahm Emanuel, inviato degli Stati Uniti nel Paese. Il Governo di Fumio Kishida si priverà, così, di parte del Gnl importato per le esigenze dei cittadini giapponesi, per dirottarlo verso il Vecchio Continente. Un segnale di vicinanza politica al gruppo G7 e agli Stati Uniti che, d’altro canto, rischia di trascinare Tokyo in una disputa diretta con la Russia.

L’arrivo del Gnl dal Giappone

Tra fine febbraio e il mese di marzo è previsto l’arrivo in Europa di cargo contenenti Gas naturale liquefatto. Il Giappone, grande consumatore di Gnl, con la mossa del Governo va nella direzione di supporto agli alleati europei e atlantici, ma solo dopo aver soddisfatto la propria domanda interna. “Abbiamo deciso di rispondere alle richieste dagli Stati Uniti e dall’Ue”, ha dichiarato Hagiuda. “Considerata la grave scarsità di Gnl, non appena garantiremo una stabile fornitura in Giappone, invieremo il surplus in Europa”.

In questo modo, il Giappone appoggia le istanze di Washington e Bruxelles, con l’Unione europea che rischia ulteriori rallentamenti nella fornitura di Gnl dalla Russia nel caso di un conflitto con l’Ucraina. Già nel 2014 Tokyo prese posizione contro Mosca, con sanzioni imposte alla Federazione tramite lo stop all’importazione di beni dalla Crimea. Misure decisamente limitate che non hanno avuto un reale impatto sull’economia russa, col Giappone che ora dovrà effettivamente valutare pro e contro delle sue scelte future.

A rischio i rapporti con la Russia?

Recentemente, la camera bassa del Diet ha votato una risoluzione contraria all’intervento russo in Ucraina e in solidarietà a Kiev, senza però menzionare direttamente la Russia. Un escamotage linguistico-diplomatico che, per non inimicarsi né gli alleati nel G7 né Mosca, può funzionare nel breve periodo. Ma nel caso non troppo remoto di un conflitto in Ucraina, Tokyo dovrà affrontare alcune delle sue principali paure, con doppio rischio: rallentare il processo di dialogo per il trattato di pace — ancora non firmato dalla fine della seconda guerra mondiale — con la Russia sul caso delle Isole Curili o Territori del Nord, e spingere ulteriormente Mosca nelle braccia della Cina.

Tali scenari non saranno di semplice lettura per il Governo giapponese, che per accontentare gli storici alleati rischia di ritrovarsi nella morsa di due nazioni con le quali porta avanti storiche diatribe. Ancor di più all’indomani delle dichiarazioni dell’Ambasciatore russo in Giappone, Mikhail Galuzin. “Le richieste di forti azioni contro la Russia sono controproducenti. Ciò non contribuisce alla creazione di una buona, positiva atmosfera nel dialogo tra Russia e Giappone”.