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La crisi nel Tigrè si aggrava


Dopo oltre undici mesi di violenze sono morte migliaia di persone, almeno due milioni sono fuggite e più di cinque milioni hanno urgente bisogno di aiuti alimentari. L'Onu avverte di una imminente carestia "senza precedenti"

La crisi nella regione etiope del Tigrè continua a deteriorarsi mentre continuano i combattimenti tra le truppe governative, appoggiate dai miliziani della vicina Eritrea, e il Fronte di liberazione popolare del Tigrè (TPLF). Dopo oltre undici mesi di violenze sono morte migliaia di persone, almeno due milioni sono fuggite dalle loro abitazioni e più di cinque milioni di persone, equivalenti al 90% della popolazione, hanno urgente bisogno di assistenza, soprattutto di aiuti alimentari (tasso di malnutrizione superiore al 22%). Purtroppo, le organizzazioni umanitarie impegnate sul campo, non sono in grado di raggiungere questa moltitudine umana.

Uno scenario a dir poco inquietante, che ha indotto il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari, Martin Griffiths, ad affermare che “la crisi nella regione dell’Etiopia rappresenta una macchia sulla nostra coscienza”.

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