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Il Sudan e la cultura dell’impunità


I colloqui diplomatici in Arabia Saudita non hanno portato finora a nessuna soluzione. Da sette mesi si assiste allo scontro tra le Forze armate sudanesi guidate dal presidente Abdel Fattah al-Burhan e le milizie con a capo l’ex vicepresidente Mohamad Hamdan Dagalo.

Mentre a Gedda si parla di pace, in Darfur i civili continuano a morire e riemergono le violenze etniche. Sono queste le notizie che arrivano in questi giorni dal Sudan e che alimentano il pessimismo riguardo alle possibilità di arrivare ad una fine della guerra civile nel Paese.

Come era facilmente prevedibile, i colloqui diplomatici che stanno avvenendo in Arabia Saudita non hanno portato fino a questo momento a nessuna soluzione. Era successo lo stesso a maggio, quando nella città saudita era stato fatto un primo tentativo di arrivare ad un cessate il fuoco. Ed anche il secondo round di incontri sembra destinato a lasciare il panorama invariato, nonostante il coinvolgimento come mediatori di Riad, degli Stati Uniti e dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad), l’organizzazione regionale che riunisce gli stati del Corno d’Africa.

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