Il Presidente Raisi firmerà accordi commerciali per rafforzare l’asse dei Paesi sanzionati dagli Usa. Venezuela, Cuba e Nicaragua sono le tappe previste
Un viaggio dall’alto valore aggiunto quello del Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran Ebrahim Raisi in Sud America, una missione che comincia proprio dal Venezuela, nazione anch’essa pesantemente sanzionata dagli Stati Uniti, con la quale Teheran intrattiene forti legami economici e diplomatici. Una partnership in crescita, come evidenziato dai due Presidenti nei giorni scorsi, finalizzata all’incremento ulteriore dell’interscambio con, alla base, un’idea precisa di carattere geopolitico: bypassare il ruolo Usa.
Dalla cooperazione ventennale alla crescita dell’interscambio
Come annunciato in conferenza stampa dal Presidente Raisi, alla presenza del suo omologo Nicolás Maduro — che a sua volta si era recato un anno fa in Iran per la firma della road map di cooperazione ventennale —, Teheran e Caracas puntano nel lungo periodo a 20 miliardi di dollari di scambi commerciali, partendo con l’arrivare a 10 miliardi nel primo step della rafforzata cooperazione economica. Oggi la cifra è pari a 3 miliardi di dollari, che solo due anni fa risultava essere di 600 milioni.
L’autogol statunitense
Una crescita esponenziale rappresentativa dell’interesse nell’approfondimento delle economie iraniana e venezuelana, sospinta dalle questioni di carattere internazionale con Washington che, visto l’irrigidimento statunitense verso i due Paesi, ha clamorosamente contribuito a mettere in pratica. Un autogol alla sicurezza stessa degli Usa, dato che gli ambienti politici a Capitol Hill vedono Iran e Venezuela come nemici alla stabilità dell’ordine costituito, anche in considerazione della vicinanza di Teheran e Caracas alla Russia.
L’importanza del petrolio
In totale, sono stati sottoscritti 19 accordi di cooperazione, con l’ambito energetico di interesse strategico. Paradossalmente, il Venezuela, la nazione con la più ampia riserva di petrolio al mondo, è incapace di soddisfare persino le richieste interne data l’obsolescenza delle strutture per l’estrazione. Non a caso, nella contrattualistica firmata è prevista l’implementazione dell’assistenza per la riparazione delle raffinerie. Negli ultimi anni l’Iran ha supportato il Venezuela con l’invio di carichi di combustibile, così come diluenti utili alla conversione del petrolio extra-heavy in varietà di benzina esportabile. “Siamo dalla parte giusta della storia e insieme saremo invincibili”, ha dichiarato Maduro.
La crescita delle relazioni con nuove realtà
La stampa iraniana enfatizza non solo l’importanza del viaggio sudamericano di Raisi ma il generale avvicinamento di Teheran alla parte di comunità internazionale non direttamente controllata dal mondo occidentale. “Fin dall’inizio del suo mandato, l’amministrazione Raisi ha introdotto politiche utili al miglioramento delle relazioni con potenze non occidentali, non solo tra i vicini”, scrive il Tehran Times. Come notato dal quotidiano iraniano in lingua inglese, la priorità del Governo è stata quella di rivolgersi alle nazioni ad est, finalizzando l’ingresso nella Shanghai Cooperation Organization, l’interesse al dialogo con il gruppo BRICS e il ritorno a piene relazioni con l’Arabia Saudita.
La transizione verso il mondo multipolare
Un accrescimento delle relazioni anche con i Paesi latino americani, da qui la visita in Venezuela, Cuba e Nicaragua. “Oggi, molte delle nazioni sudamericane vogliono vivere come indipendenti. È comune all’Iran lo spirito di libertà e resistenza contro il sistema di dominio”, ha detto Raisi riferendosi all’Occidente. “L’Iran, oltre alle relazioni amichevoli di natura politica, economica e commerciale con Venezuela, Nicaragua e Cuba ha avuto una buona cooperazione nel settore dell’energia. Si è sviluppato il campo dell’industria, dell’agricoltura, della scienza, della tecnologia e della medicina”, ha ricordato il Presidente, che ha collaborato con L’Avana per la produzione di una linea di vaccini contro il Covid-19.
Proprio con Cuba, l’Iran ha accresciuto le relazioni a 360 gradi: lo scorso mese una delegazione dell’isola si è recata a Teheran per sottoscrivere 13 accordi di cooperazione su biotecnologia, healthcare, settore bancario e sport. Per l’agenzia di stampa Irna, “scegliere Venezuela, Nicaragua e Cuba come prima destinazione in America Latina non è un fatto accidentale: in un periodo di transizione verso l’era multipolare, è chiara la volontà di tali Paesi allineati nel contrasto all’egemonia degli Stati Uniti”.
Come annunciato in conferenza stampa dal Presidente Raisi, alla presenza del suo omologo Nicolás Maduro — che a sua volta si era recato un anno fa in Iran per la firma della road map di cooperazione ventennale —, Teheran e Caracas puntano nel lungo periodo a 20 miliardi di dollari di scambi commerciali, partendo con l’arrivare a 10 miliardi nel primo step della rafforzata cooperazione economica. Oggi la cifra è pari a 3 miliardi di dollari, che solo due anni fa risultava essere di 600 milioni.