L’attacco avvenuto mercoledì scorso ha ucciso 8 turisti e ferito altri 23. “Una palese violazione della sovranità dell’Iraq”, ha dichiarato il Primo Ministro al-Kadhimi
Il Governo iracheno ha accusato la Turchia di aver effettuato un bombardamento nella provincia di Dohuk, nella parte settentrionale dell’Iraq, uccidendo otto persone (incluso un bambino di un anno) e ferendone ventitré.
Il Primo Ministro Mustafa al-Kadhimi ha dichiarato che “le forze turche hanno commesso una palese violazione della sovranità dell’Iraq”. La Turchia ha respinto le accuse, mentre gli Stati Uniti – vicini ad al-Kadhimi e membri della Nato assieme ad Ankara – hanno condannato l’attacco e ribadito il loro sostegno all’integrità territoriale irachena.
Il bombardamento d’artiglieria – che ha colpito un resort turistico nel distretto di Zakho – ha infatti riguardato una località nella regione semi-autonoma del Kurdistan iracheno, prossima al confine turco. Da Ankara si sono detti rattristati per l’episodio, precisando di prestare la massima attenzione alla tutela dei civili nelle loro operazioni militari contro il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) e contro l’etnia curda in generale. Il PKK è un gruppo politico e paramilitare attivo principalmente nella Turchia sudorientale e nell’Iraq settentrionale; la Turchia – ma anche l’Unione europea e gli Stati Uniti – lo considerano un’organizzazione terroristica.
La Turchia compie spesso degli attacchi aerei nel nord dell’Iraq per colpire il PKK. In realtà, la sua campagna anti-curdi non si limita ai membri di questa organizzazione dalle aspirazioni autonomistiche-indipendentistiche, ma prende di mira anche i miliziani delle YPG, le Unità di protezione popolare presenti nel nord della Siria che furono le principali alleate dell’Occidente nella lotta allo Stato islamico. Ankara considera anche le YPG un gruppo terroristico.
Il bombardamento a Dohuk – scrive il Washington Post – metterà a dura prova le relazioni tra Iraq e Ankara. Le due nazioni sono legate da importanti rapporti economici ma divergono su una serie di questioni relative ai curdi: ad esempio sulla sicurezza della regione del Kurdistan, sul contrasto del PKK, sul commercio di prodotti petroliferi o sulle forniture di acqua. Il Governo iracheno ha fatto sapere che richiamerà il proprio incaricato d’affari in Turchia.
Per via del clima meno caldo, in estate la regione del Kurdistan attira turisti provenienti da altre zone dell’Iraq. Le località turistiche nel distretto di Zakho, però, sono vicine alle basi militari della Turchia. Benché le offensive turche in territorio iracheno siano frequenti – ad aprile Ankara ha lanciato l’ultima offensiva, soprannominata “Serratura ad artiglio” –, il bombardamento di mercoledì scorso è stato il primo ad aver ucciso dei turisti. Di solito, a morire sono gli abitanti dei villaggi dell’area.
L’attacco avvenuto mercoledì scorso ha ucciso 8 turisti e ferito altri 23. “Una palese violazione della sovranità dell’Iraq”, ha dichiarato il Primo Ministro al-Kadhimi