Fin dal dibattito introduttivo alla nuova legislatura dell’Europarlamento, il 2 luglio, il gruppo della Sinistra Unita Europea – Sinistra Verde Nordica (il GUE/NGL) ha chiesto di rimettere in corsa la solidarietà europea attraverso un New Deal articolato in Project bond, Tobin Tax e Carbon Tax, strumenti di redistribuzione del reddito e mezzi fiscali che determinino un nuovo corso ecologico dell’economia.
“Tutto deve cambiare nell’Unione – ha sottolineato Barbara Spinelli – (eletta in Italia con L’Altra Europa con Tsipras, parte della Sinistra Unita Europea) – regole economiche, istituzioni, il funzionamento della UE che è poco democratico”. Per il gruppo del GUE-NGL la legislatura europea è partita sotto vecchie insegne: la eccessiva acquiescenza alle regole economiche che hanno avuto come esito la crisi economica globale.
Le riforme strutturali che figurano nell’ agenda degli esecutivi prevedono flessibilità del lavoro, influenza del responso dei mercati su decisioni pubbliche, tagli alla spesa pubblica e al welfare. Bersaglio della critica della Sinistra Unita è l’assunto che “non c’è crescita senza rigore perché il rigore è premessa della crescita”.
Il punto vero, per la sinistra dell’Europarlamento, non è tanto la flessibilità dei parametri, ma il criterio con cui questi vengono elaborati, la mancanza di un piano di investimenti europeo e l’assenza di risorse proprie per la UE. Il problema, argomentano gli esponenti della sinistra radicale, è che non esiste oggi una Europa solidale, ma soltanto un ottocentesco equilibrio di forze tra stati più o meno influenti e ricchi.
Nel suo incontro con la stampa a Strasburgo, Eleonora Forenza (europarlamentare eletta nell’Italia meridionale con la lista Tsipras) ha criticato la linea del rigore finanziario ma anche incoraggiato le forze di sinistra che in Italia si appoggiano a quello che un tempo era conosciuto come Centrosinistra a spostarsi ora su posizioni chiaramente alternative al paradigma liberista, non più racchiuso in un singolo schieramento.
Sull’immigrazione, Eleonora Forenza ha evidenziato “la necessità di pensare un corridoio umanitario”. La Sinistra Unita Europea considera fuorviante l’associazione di idee tra migrazione e destabilizzazione, quando i conflitti che causano il flusso di rifugiati vedono i paesi europei non esenti da responsabilità.
“Nel 2001, a Genova si è lottato per un altro mondo possibile, nel 2002 si è iniziato a costruire i forum sociali europei – ha sintetizzato Forenza – noi siamo europeisti radicali, a favore dell’unione dei popoli, le parole chiave sono lavoro e reddito.” In conclusione, lo schieramento di sinistra si è espresso fin dall’inizio della nuova legislatura per un superamento dell’ ideologia della competizione ripetuta dai media alle cosiddette generazioni Erasmus, che cercano coordinate per gettare le basi di una Europa stabile nelle sue fondamenta sociali.
Fin dal dibattito introduttivo alla nuova legislatura dell’Europarlamento, il 2 luglio, il gruppo della Sinistra Unita Europea – Sinistra Verde Nordica (il GUE/NGL) ha chiesto di rimettere in corsa la solidarietà europea attraverso un New Deal articolato in Project bond, Tobin Tax e Carbon Tax, strumenti di redistribuzione del reddito e mezzi fiscali che determinino un nuovo corso ecologico dell’economia.