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L’Etiopia e il sogno di uno sbocco sul mare


Un nuovo conflitto interno si preannuncia tra esercito e forze Ahmara. Ma la tensione è forte anche nella regione del Corno d'Africa, dopo che a fine ottobre il Primo Ministro Abiy Ahmed ha dichiarato che l’Etiopia vuole ottenere un porto.

Da settimane, ormai, il primo ministro etiope Abiy Ahmed cerca di rassicurare i propri vicini. “Il nostro esercito non ha mai preso l’iniziativa di invadere un altro stato nella sua storia, non inizieremo a farlo adesso” ha detto ad Addis Abeba, durante le celebrazioni per l’anniversario della fondazione dell’esercito federale. “Vorrei chiarire che non cerchiamo di ottenere nulla usando la forza o un’invasione”.

Le parole di Abiy Ahmed stanno però avendo un effetto molto relativo e non riescono ad abbassare la tensione che si è alzata nel corso dell’ultimo mese tra l’Etiopia e gli altri stati del Corno d’Africa. A partire dall’estate, infatti, il leader etiope ha accennato più volte alla necessità del Paese di garantirsi uno sbocco sul mare. Fino ad arrivare alle parole, chiare, pronunciate ad un incontro con investitori e rappresentanti del mondo economico: “Vogliamo ottenere un porto con mezzi pacifici, ma se questi non funzionano useremo la forza”. In seguito, gli stessi concetti sono stati ripetuti in un discorso rivolto al Parlamento, seppur in maniera meno forte. “Per i leader di Somalia, Gibuti, Eritrea ed Etiopia è cruciale iniziare delle discussioni – ha ribadito – non soltanto per il presente, ma per assicurare una pace duratura”.

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