Libia, le elezioni del 24 dicembre sono ancora in alto mare
Italia, Stati Uniti, Francia e Germania chiedono il rispetto della data, ma non è stato ancora votato un framework legislativo per la consultazione di fine anno
La data del 24 dicembre per le elezioni in Libia sembra, tutto d’un tratto, in bilico a causa di una serie di veti contrapposti e difficoltà del Governo guidato dal Primo Ministro Abdul Hamid Dbeibah. Nonostante l’appoggio delle Nazioni Unite e dei principali attori interessati alla questione libica — su tutti, Italia, Stati Uniti, Francia e Germania — l’esecutivo di transizione fatica nel ricucire gli strappi tra le varie formazioni, tanto che nelle scorse settimane ha subìto una grave battuta d’arresto con un voto del Parlamento — poi invalidato — che decretava la sfiducia a Dbeibah e i suoi Ministri.
L’Alto Consiglio di Stato ha bollato come inconsistente la votazione parlamentare, notando l’invalidità della procedura espressa. Tuttavia, un serio campanello d’allarme che dovrebbe preoccupare non solo le forze governative ma anche le potenze internazionali, visto il rischio che un ulteriore caos libico potrebbe comportare. I Ministri degli esteri di Roma, Washington, Parigi e Berlino hanno reiterato l’importanza delle consultazioni dicembrine per la stabilità del Paese nordafricano e che le truppe estere di mercenari lascino lo Stato. Il quartetto, inoltre, ha chiesto l’allungamento del mandato Onu.
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