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L’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai apre all’Iran


Tra poco parte il summit che celebrerà i 20 anni del framework voluto da Cina e Russia. Chi spera nell'ammissione è Teheran, che potrebbe trarre vantaggio dal caos lasciato dagli Usa dopo l’abbandono dell’Afghanistan

Tra poco parte il summit che celebrerà i 20 anni del framework voluto da Cina e Russia. Chi spera nell’ammissione è Teheran, che potrebbe trarre vantaggio dal caos lasciato dagli Usa dopo l’abbandono dell’Afghanistan

Gli obiettivi di lotta al terrorismo e al traffico di stupefacenti della Shanghai Cooperation Organization trovano un problema di grande rilevanza proprio negli sviluppi in atto in Afghanistan, Paese che, tra l’altro, è membro osservatore della Sco. Fondata nel 2001, l’organizzazione conta 8 membri — Cina, Russia, India, Pakistan, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan —, 4 osservatori — oltre a Kabul, la Mongolia, la Bielorussia e l’Iran — e 6 dialogue partners — Armenia, Azerbaijan, Cambogia, Nepal, Sri Lanka e Turchia.

Le aspettative iraniane

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