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Paesi Bassi, verso un nuovo Governo Rutte (che è identico al precedente)


I partiti che sostenevano il vecchio esecutivo tornano a trattare sei mesi dopo il voto, promettendo di cercare un consenso ampio anche oltre la maggioranza. Se riconfermato premier, Rutte diventerà il leader più longevo del Consiglio europeo insieme a Orbán

Provaci ancora, Mark. Qualcosa si muove nei Paesi Bassi e tutto fa pensare che una riedizione del tetrapartito che ha finora governato a L’Aia sia adesso a portata di mano, nonostante i tanti distinguo collezionati negli ultimi tempi. Giovedì 30 settembre le quattro forze politiche che hanno sostenuto il Governo di Mark Rutte fino al voto dello scorso marzo hanno concordato di riprovare a sedersi attorno a un tavolo per superare lo stallo che va avanti da sei mesi.

Le elezioni legislative del 17 marzo scorso avevano restituito una fotografia variopinta del Parlamento, confermando la tenuta di Vvd, i liberali moderati di Rutte ancora primo partito, ma dall’altra facendo registrare la crescita nei consensi dei liberali progressisti di D66. Proprio la fazione guidata da Sigrid Kaag, arrivata seconda nel voto, ha fatto un passo di lato nelle scorse ore: dopo aver provato senza successo a riequilibrare la maggioranza a sinistra e a sbarrare il campo alle componenti più conservatrici, ha accettato di avviare un nuovo negoziato con i partner del precedente esecutivo. Oltre a Vvd, ci sono anche i cristiano-democratici della Cda e la piccola ChristenUnie (Cu), che pure aveva più volte assicurato di voler negare una nuova fiducia a Rutte, soprattutto dopo la mozione di censura approvata nei suoi confronti ad aprile.

“Stavolta sarà diverso”

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