Su richiesta dei Talebani riprende l’export di petrolio da Teheran verso Kabul. Da Beirut l’annuncio di Hezbollah: arriveranno navi cariche di gasolio iraniano
Nonostante le difficoltà economiche e le pressioni degli Stati Uniti, nel mezzo delle trattative sul rilancio del JCPoA o per un nuovo accordo sul nucleare, il ruolo della Repubblica Islamica dell’Iran nei diversi scenari mediorientali rimane preponderante, sia potenzialità di stabilizzazione dell’area che come interlocutore diretto con le leadership locali.
A rinnovare l’importanza di Teheran, ad esempio, in Afghanistan e Libano, da una parte la richiesta dell’Emirato Islamico dell’Afghanistan di riprendere con l’export di petrolio nel Paese recentemente riconquistato dai Talebani e, dall’altra, l’annuncio di Hassan Nasr Allah, segretario del partito sciita Hezbollah, dell’acquisto di carburante iraniano in arrivo nei prossimi giorni in Libano.
L’Iran e la partita afghana
Rispetto alla crisi in Afghanistan, dal Governo del nuovo Presidente Ebrahim Raisi sono giunte dichiarazioni di vicinanza al popolo, come espresso nuovamente dal portavoce del Ministero degli Affari Esteri Saeed Khatibzadeh. “L’Iran è stato dalla parte degli afghani negli ultimi 40 anni, in questo momento è fondamentale preservare le vite dei cittadini, i loro diritti e le loro proprietà”, ha commentato Khatibzadeh, aggiungendo che l’Iran spera che il consiglio di coordinamento formato a Kabul possa portare pace nella nazione.
L’Iran, che con l’Afghanistan condivide un confine lungo quasi 1000 chilometri e un’antica storia comune, è attore interessato alle vicende in atto nell’ampia regione. Ora, con la ripresa dell’export petrolifero, la Repubblica Islamica risulterà essere ancora più decisiva rispetto alle sorti del nuovo corso talebano. Nei giorni scorsi, Opex — l’unione degli esportatori e produttori petrolchimici — ha reso noto che gli stessi Talebani hanno chiesto la ripartenza del flusso di petrolio verso Kabul: per incentivarne la vendita, l’Afghanistan ha tagliato del 70% le tariffe di importazione dell’oro nero.
“I Talebani hanno lanciato un messaggio all’Iran che dice ‘potete continuare a esportare i prodotti petroliferi’”, ha riferito a Reuters Hamid Hosseini, portavoce e membro del board Opex. Da maggio 2020 allo stesso mese del 2021 Teheran ha esportato circa 400mila tonnellate di benzina, ora ancor più fondamentale nella vita degli afghani che, col ritiro delle truppe degli Stati Uniti, della coalizione internazionale e a causa dell’incertezza creatasi, hanno subìto una crescita esponenziale dei beni di prima necessità. Anche per questo motivo, i Talebani hanno chiesto all’Iran di tenere aperta la frontiera per gli scambi commerciali. Secondo Rouhollah Latifi della Custom Administration iraniana, il livello degli scambi è regolare. “Un terzo dei prodotti non petroliferi di cui necessita l’Afghanistan — ha ricordato il responsabile dell’ufficio delle dogane — arriva direttamente dall’Iran”.
Il petrolio iraniano verso il Libano
Il fronte col Libano rimane imprescindibile per l’Iran che, intrattenendo stretti rapporti con Hezbollah, risulta essere decisivo per Beirut e la ripresa di una nazione in profonda crisi, economica e politica. L’annuncio, dato dal leader di Hezbollah Hassan Nasr Allah, dell’acquisto di gasolio iraniano ha lasciato interdetti sia Israele che gli Stati Uniti. L’Ambasciatrice a Beirut Dorothy Shea è immediatamente intervenuta con una telefonata al Presidente Michel Aoun, informandolo che Washington “continuerà ad aiutare il Paese dei Cedri garantendo l’arrivo di energia elettrica dalla Giordania attraverso la Siria, facilitando il passaggio del gas egiziano per la produzione energetica”.
La preoccupazione libanese è legata al funzionamento delle strutture sensibili quali gli ospedali: la carenza di diesel sta compromettendo il regolare lavoro delle attività quotidiane. Come spiegato dallo stesso segretario di Hezbollah, in quello che è un chiaro avvertimento verso Washington e Tel Aviv, “le navi saranno considerate proprietà libanese nel momento in cui lasceranno l’Iran: qualunque aggressione sarà considerata come atto ostile contro il Libano”.
La stampa iraniana ha definito l’annuncio di Nasr Allah “una terza via che potrebbe offrire protezione alla sovranità del Libano e migliorare la vita della sua gente. L’Iran — ha scritto il Tehran Times — non detta termini ai libanesi: possono acquistare qualunque bene senza la necessità di sacrificare i loro interessi sull’altare delle promesse di aiuto americane”.