Grande vittoria per il socialista António Costa, Primo Ministro uscente riconfermato. Maggioranza assoluta: 117 seggi, Governo autonomo dalle coalizioni
Dopo alcune settimane di incertezza, gli elettori del Portogallo chiamati alle urne domenica scorsa offrono un pieno mandato al Primo Ministro uscente António Costa, non solo riconfermandolo alla guida del Paese ma anche consegnandogli una maggioranza assoluta in Parlamento. Ciò significa che il Partito socialista non dovrà trattare con altre forze per il sostegno al Governo, come accaduto nell’ultima legislatura, ma potrà autonomamente decidere nomi dei Ministri e politiche da adottare nel prossimo futuro.
Dalla crisi alla vittoria
La tornata elettorale si è resa necessaria in seguito al mancato appoggio del Partito comunista e del Blocco di Sinistra alla legge di bilancio. Le due formazioni, dal 2019 al 2021, hanno garantito al Partito socialista l’appoggio esterno, in una coalizione chiamata geringonça, soluzione improvvisata: un Governo di minoranza guidato da Costa ma supportato dalla sinistra parlamentare che, arrivati alla votazione della legge di bilancio per il 2022, si è tirata indietro obbligando i cittadini lusitani a elezioni anticipate.
L’errore dei sondaggisti
Fino a pochi giorni prima delle elezioni, i sondaggi davano i socialisti in difficoltà, con un ipotizzato grande recupero dei liberali conservatori social-democratici. Si pensava a un vero e proprio testa a testa, ma nella notte tra domenica e lunedì la paura dei socialisti di dover scendere nuovamente a compromessi è stata spazzata via dall’annuncio della vittoria di 117 seggi su 230: non solo 9 parlamentari in più rispetto al 2019 ma anche maggioranza assoluta, con l’opposizione ferma a 71 seggi, i comunisti a 6 e il Blocco di Sinistra a 5.
Sul fronte opposto, l’ultra destra di Chega — che nel 2019 elesse un solo deputato — compie un grande balzo in avanti, arrivando a 12 seggi. Il partito fondato da André Ventura risulta essere la terza formazione più importante in parlamento, a dimostrazione che neanche il Portogallo è immune dal populismo. Ma la rassicurante vittoria dei socialisti impedisce alle forze anti-sistema di arrivare al Governo, massima preoccupazione delle forze democratiche del Paese ma anche di quelle europee, che guardavano alle elezioni portoghesi con trepidante attesa.
Le parole di Costa
Quella di Costa è una vittoria importante per un leader che è stato capace di ben figurare nel corso della gestione della pandemia da Coronavirus e, prima ancora, nella cancellazione delle misure di austerity imposte in seguito alla crisi economica. “Maggioranza assoluta non vuol dire potere assoluto. Non significa governare da soli. È una responsabilità maggiore, governeremo per tutti i portoghesi”, ha commentato il Primo Ministro. “Grazie ai portoghesi per il loro affetto, forza, speranza e fiducia in noi. È stata la benzina che ci ha fatto resistere, ieri, per raggiungere questo risultato storico che ci permette di continuare ad andare avanti. Faremo di tutto per essere all’altezza di questo voto”.
La tornata elettorale si è resa necessaria in seguito al mancato appoggio del Partito comunista e del Blocco di Sinistra alla legge di bilancio. Le due formazioni, dal 2019 al 2021, hanno garantito al Partito socialista l’appoggio esterno, in una coalizione chiamata geringonça, soluzione improvvisata: un Governo di minoranza guidato da Costa ma supportato dalla sinistra parlamentare che, arrivati alla votazione della legge di bilancio per il 2022, si è tirata indietro obbligando i cittadini lusitani a elezioni anticipate.