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Russia e Ucraina si scontrano anche in Africa


Mali e Niger hanno interrotto le loro relazioni con l’Ucraina, dopo che è emerso che Kiev avrebbe aiutato gruppi ribelli nei due Stati a uccidere dei mercenari russi.

L’Ucraina non ha una propria politica africana, sottolinea l’ex comandante ucraino Evgeniy Dikiy. Si limita a regolare i propri conti con la Russia e con l’ex Gruppo Wagner, se necessario agendo anche nell’area subsahariana. Ma per quanto gli interventi nel continente africano siano limitati, questi possono essere estremamente problematici e rischiano di portare ad importanti conseguenze politiche e diplomatiche. Come dimostra la decisione, presa in questi giorni da Mali e Niger, di arrivare ad una rottura delle relazioni con l’Ucraina.

I dissidi tra i due stati del Sahel e Kiev nascono da un’imboscata, condotta dai ribelli tuareg a Tinzaouten, in Mali, alla fine di luglio. L’attacco ha segnato una delle più cocenti sconfitte per l’ex gruppo Wagner in Africa, ora conosciuto ufficialmente come Corps Africa, portando alla morte di 84 mercenari. Al tempo stesso, però, l’azione ha avuto conseguenze significative anche per le forze ufficiali maliane, che da tempo si appoggiano ai mercenari nel tentativo di sconfiggere le milizie ribelli: tra le vittime ci sono stati infatti 47 soldati maliani.

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