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Sudan: la rivolta del pane


La rivolta del pane in Sudan è stata la prima protesta del 2019. In pochi mesi, ha portato alla destituzione e all’arresto di al-Bashir e alla speranza di libere elezioni

Nel 2019 le rivolte popolari hanno infiammato le piazze di Hong Kong, Baghdad, Beirut e Santiago del Cile, dove migliaia di persone hanno manifestato contro una classe dirigente percepita come inaccettabile e troppo distante per poter accogliere le loro rivendicazioni sul piano politico, economico e sociale. Ma è in Africa, precisamente in Sudan, che è scoppiata la prima insurrezione popolare dello scorso anno.

Parliamo della “rivolta del pane” che ha avuto inizio in realtà già il 19 dicembre 2018 nella città di Atbara, da dove nel giro di pochi giorni è dilagata in altre 22 città sudanesi, compresa la capitale Khartoum. La protesta è stata la risposta della popolazione al programma di austerità, che aveva tagliato i sussidi sociali e triplicato il prezzo del pane per conformarsi alle direttive del Fondo monetario internazionale, che cinque mesi prima aveva inviato gli ispettori nel Paese africano. L’istituto di Washington aveva chiesto rigide riforme per riparare ai danni provocati dalla cattiva gestione del trentennale governo di Omar Hassan al-Bashir, che ha portato il Paese sull’orlo del collasso economico.

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