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Trump condannato solo a parole: assolto dal Senato


I repubblicani hanno deciso di assolvere Trump dall'accusa di impeachment. Il verdetto dimostra quanto potere l'ex Presidente abbia ancora sul partito. Ma sono in molti ad andarsene...

Dunque i senatori del Partito repubblicano hanno in grande maggioranza deciso di assolvere Donald Trump dall’accusa di “incitamento all’insurrezione” mosse dal Partito democratico. Come probabilmente sapete già, sette repubblicani hanno sostenuto la condanna: si tratta di Richard Burr (N.C.), Bill Cassidy (La.), Susan Collins (Maine), Lisa Murkowski (Alaska), Mitt Romney (Utah), Ben Sasse (Nebraska) e Patrick J. Toomey (Pennsylvania). Ne sarebbero serviti diciassette. Solo uno tra i senatori vedrà il suo seggio in palio nelle elezioni di metà mandato del 2022, gli altri sono appena stati rieletti per sei anni o hanno deciso di ritirarsi. Come ha fatto notare il manager del processo, il rappresentante del Maryland Jamie Raskin, quei voti repubblicani sono importanti: solo una volta i membri del partito del Presidente sottoposto a impeachment avevano votato a favore della condanna. A dire il vero, quella volta è il primo processo contro Trump e a votare fu Romney. Il voto, insomma, segnala che le colpe dell’ex Presidente vengono riconosciute anche da una parte importante del partito.

La discussione al Senato

Durante le ultime ore del processo in Senato abbiamo assistito a un piccolo giallo: i due partiti e i due team legali sembravano essersi accordati per non chiamare nessuno al banco dei testimoni, decisione che per circa un’ora i democratici sembravano essersi rimangiati. La ragione per cui sarebbe stato utile ascoltare dei testimoni è per capire se nelle ore durante l’assedio al Congresso il Presidente fosse in qualche modo intervenuto per placare gli animi o se viceversa se ne fosse rimasto a guardare la scena in tv. “C’è stata una gran discussione su ciò che il Presidente sapeva e quando. Ci sono alcune cose che non sappiamo”, ha detto il rappresentante David N. Cicilline (D-R.I.) durante la sua arringa finale. Ma siccome sappiamo che ci sono state telefonate, come pure sappiamo che l’ordine di far intervenire agenti federali non è venuto dalla Casa Bianca, ascoltare testimoni avrebbe gettato nuova luce sugli accadimenti.

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