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Ungheria, l’alleanza anti Orbán avanti nei sondaggi


L’opposizione riunita dietro la figura di Péter Márki-Zay spera di allontanare dal Governo il leader di Fidesz, ma un’eventuale sconfitta di Orbán nel 2022 non nasconderà le profonde divergenze tra i partiti della coalizione

Quanto sarà mite la primavera dell’Ungheria nel 2022, in un Paese che si appresta a scegliere il suo futuro nella consultazione politica più importante degli ultimi anni? Assisteremo al tramonto di Viktor Orbán e alla sua cacciata per mano di un largo schieramento d’opposizione, capeggiato da Péter Márki-Zay? Non abbiamo la sfera di cristallo, ma solo dati che confermano da alcuni mesi un trend: Fidesz, il partito del Primo Ministro, è indietro nei sondaggi per il secondo mese consecutivo.

La scelta degli elettori andati a votare alle primarie dell’opposizione di ottobre è ricaduta sul Sindaco di una cittadina del sud-est della nazione magiara di poco più di 40mila abitanti, chiamata Hódmezővásárhely. Márki-Zay, conservatore indipendente che si è autodefinito candidato anti-corruzione, guida una coalizione di ben 6 partiti: dall’estrema destra ai Socialisti, passando per Verdi, Social-Democratici e Liberali. Ma pur di allontanare Orbán dal premierato, i vari schieramenti hanno deciso di trovare una figura unitaria e fermare la deriva populista e, appunto, corrotta del Governo Fidesz.

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