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Gli Usa aprono a Cuba ma non è un ritorno all’era Obama


Un piccolo passo in avanti verso i cittadini cubani e i familiari all’estero ma rimane netta la condanna per “l’oppressione del Governo”. Biden rischia di inimicarsi una fetta d’elettorato importante a pochi mesi dalle elezioni di metà mandato

È un mezzo passo in avanti quello realizzato dagli Stati Uniti verso Cuba che, seppur lontani dal riavvicinamento voluto da Barack Obama con Joe Biden suo vice, riavvia una serie di misure mirate per i cittadini del Paese caraibico e per i suoi imprenditori. Se con Donald Trump ci fu una chiusura nei confronti dell’isola e un ritorno alle sanzioni, il nuovo corso Democratico — a distanza di due anni dalle ultime elezioni e dalle promesse in campagna elettorale — riprende, in forma decisamente limitata, quella che fu una politica di sensazionale apertura verso L’Avana.

Ritorna in funzione il Cuban Family Reunification Parole Program, che permette ai cittadini statunitensi e ai residenti permanenti negli Usa di fare domanda, per i membri della loro famiglia a Cuba, di potersi recare negli States senza visto immigrazione. In questo modo viene ripristinato un canale di migrazione regolare, che semplificherà le visite tra famigliari o persino il loro ricongiungimento.

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