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Stati Uniti, i Repubblicani sempre più nel segno di Trump


Disfatta alle primarie per Liz Cheney: è l’ultima delle teste a cadere tra i membri del partito critici dell’ex Presidente. Voci su una sua candidatura alle presidenziali 2024

Le primarie repubblicane negli Stati Uniti, valide per le nomination dei rappresentanti del partito alle prossime midterm di novembre, sanciscono sempre più un dato assodato da tempo: il Grand Old Party è ancora in mano a Donald Trump. La longa manus del controverso leader è stata capace di far cadere teste di peso dei conservatori Usa, per ultima Liz Cheney. L’esponente della Camera ha dovuto riconoscere la sconfitta alle primarie in Wyoming per mano dell’avvocata Harriet Hageman, appoggiata da Trump, mettendo fine a una delle dinastie politiche che hanno plasmato la recente storia del Paese.

Basti pensare che Liz è figlia dell’ex Vice Presidente Dick Cheney, braccio destro di George W. Bush nel corso degli spericolati due mandati elettorali tra il 2001 e il 2009. Un background di posizioni e visioni in politica estera non certamente morbido, ma che paragonato al profilo di Donald Trump spiega effettivamente la deriva del Partito repubblicano, formazione ormai casa di estremisti di destra e personaggi discussi del mondo QAnon. Non a caso, tra i 10 esponenti repubblicani che votarono per l’impeachment, solo 2 corrono per la rielezione.

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