Emergenza senzatetto negli Stati Uniti. La moratoria per la pandemia è scaduta a fine luglio. Dei 45 mld stanziati solo 3 sono stati distribuiti a causa della burocrazia e disinformazione.La tempesta perfetta è in arrivo. Domenica scorsa è scaduto il blocco degli sfratti voluto dal Center for Disease Control. Il Centro aveva istituito la moratoria nel settembre scorso per tenere sotto controllo la pandemia evitando che la gente si trasferisse in case di parenti e amici o in centri di accoglienza per homeless affollati e privi di misure atte a prevenire i contagi.
Con un voto di 5-4 alla fine di giugno, la Corte Suprema ha permesso all’ampio divieto di sfratto di continuare fino alla fine di luglio. Il giudice Brett Kavanaugh che ha scritto il parere finale, ha chiarito che bloccherà qualsiasi ulteriore estensione a meno che non ci sia una “chiara e specifica autorizzazione del Congresso”. L’idea insomma, era quella che il Congresso avrebbe agito. Del resto, tra le misure anti-crisi da Covid-19 approvate nei mesi scorsi c’è anche lo stanziamento di fondi per sostenere le famiglie che non riescono a pagare l’affitto. Ci sono 45 miliardi da distribuire, ma la burocrazia statale e la mancanza di informazioni per quelle famiglie che vivono ai margini – e che dunque non hanno fatto domanda o hanno sbagliato a fare le pratiche – hanno complicato l’utilizzo di quei fondi. A oggi ne sono stati distribuiti solo tre miliardi. Una nuova moratoria servirebbe a far arrivare quelle risorse nelle tasche di affittuari e proprietari.
Sfratto esecutivo per circa 3,6 milioni di persone
Le cifre su quanti sono effettivamente a rischio di vedersi recapitare un avviso di sfratto divergono, ma sappiamo che già prima della crisi c’era un bacino di circa 20 milioni di persone che pagava di affitto più di un terzo del proprio reddito e che, dunque, non ha paracadute in caso di perdita di lavoro o taglio delle ore lavorate. Poi è arrivata la pandemia. Alla fine di marzo, 6,4 milioni di famiglie erano in ritardo con l’affitto. E al 5 luglio, circa 3,6 milioni di persone sono in attesa di sfratto esecutivo – un numero che è la media di sfratti annuale tra 2000 e 2016 – anche a causa della mancanza cronica di abitazioni a prezzo contenuto. Anche per questo Biden vorrebbe reperire le risorse per costruirne: basta una crisi di qualsiasi tipo per far finire sul lastrico decine di migliaia di famiglie.
I dati raccolti a Boston, Baltimora, Milwaukee, Cleveland indicano come la maggior parte di coloro a rischio di sfratto provengano dalle comunità nera e latina. Si tratta di impiegati in quei settori più danneggiati e colpiti dalle chiusure imposte dalla pandemia (pulizie in uffici, trasporti, ristoranti e fast food, sorveglianza).
A queste persone basta saltare uno o due stipendi, cosa avvenuta con il Covid, per bruciare il sottile cuscinetto di risparmi che avevano e ritrovarsi a non poter pagare. Nei mesi, tra l’altro, si sono accumulati debiti e la fine della moratoria implica di doverli pagare, non solo di dover riprendere a versare gli affitti futuri ogni mese. Nel 43% dei casi queste famiglie hanno figli minorenni.
Anche i padroni di casa non se la passano necessariamente bene. Il 40% tra loro è proprietario di una seconda casa che gli serve per far quadrare i conti o su cui sta pagando un mutuo. Spesso sono pensionati.
Il Congresso è in pausa estiva, alcuni Stati prendono l’iniziativa
Le nubi all’orizzonte stanno peggiorando il clima in casa democratica. La Casa Bianca ha aspettato ad affrontare la questione e pochi giorni fa ha chiesto al Congresso di agire. Ma il Parlamento USA è in pausa estiva per tutto agosto. Per questo, alcuni membri della Camera e della sinistra del partito di Biden, tra cui Ocasio Cortez e Cori Bush, già senza tetto a causa di uno sfratto, stanno picchettando le scale di Capitol Hill giorno e notte. Chiedono alla Camera di riconvocarsi e votare un’estensione del blocco degli sfratti. Se davvero con l’autunno assisteremo a decine di migliaia di persone cacciate da casa, la polemica e lo scontro politico in casa democratica si inaspriranno. La sinistra sta già incassando il compromesso tra senatori moderati democratici e repubblicani sulle infrastrutture e vuole vedere approvate misure che difendano gli ultimi. Il leader della maggioranza del Senato, Chuck Schumer e il senatore dell’Ohio Sherrod Brown, stanno lavorando a un testo di legge e chiederanno ai repubblicani di non bloccarlo.
Nel frattempo, per fortuna, una serie di Stati hanno approvato una loro moratoria. Tra questi California, Hawaii, Illinois, Minnesota, New Jersey, New Mexico, New York, Washington, tutti governati dai democratici.
Con un voto di 5-4 alla fine di giugno, la Corte Suprema ha permesso all’ampio divieto di sfratto di continuare fino alla fine di luglio. Il giudice Brett Kavanaugh che ha scritto il parere finale, ha chiarito che bloccherà qualsiasi ulteriore estensione a meno che non ci sia una “chiara e specifica autorizzazione del Congresso”. L’idea insomma, era quella che il Congresso avrebbe agito. Del resto, tra le misure anti-crisi da Covid-19 approvate nei mesi scorsi c’è anche lo stanziamento di fondi per sostenere le famiglie che non riescono a pagare l’affitto. Ci sono 45 miliardi da distribuire, ma la burocrazia statale e la mancanza di informazioni per quelle famiglie che vivono ai margini – e che dunque non hanno fatto domanda o hanno sbagliato a fare le pratiche – hanno complicato l’utilizzo di quei fondi. A oggi ne sono stati distribuiti solo tre miliardi. Una nuova moratoria servirebbe a far arrivare quelle risorse nelle tasche di affittuari e proprietari.
Le cifre su quanti sono effettivamente a rischio di vedersi recapitare un avviso di sfratto divergono, ma sappiamo che già prima della crisi c’era un bacino di circa 20 milioni di persone che pagava di affitto più di un terzo del proprio reddito e che, dunque, non ha paracadute in caso di perdita di lavoro o taglio delle ore lavorate. Poi è arrivata la pandemia. Alla fine di marzo, 6,4 milioni di famiglie erano in ritardo con l’affitto. E al 5 luglio, circa 3,6 milioni di persone sono in attesa di sfratto esecutivo – un numero che è la media di sfratti annuale tra 2000 e 2016 – anche a causa della mancanza cronica di abitazioni a prezzo contenuto. Anche per questo Biden vorrebbe reperire le risorse per costruirne: basta una crisi di qualsiasi tipo per far finire sul lastrico decine di migliaia di famiglie.