Venezuela: Maduro ha chiesto all'ambasciatrice Ue di lasciare Caracas entro 72 ore. La decisione presa dopo le nuove sanzioni sui funzionari del Governo
Venezuela: Maduro ha chiesto all’ambasciatrice Ue di lasciare Caracas entro 72 ore. La decisione presa dopo le nuove sanzioni sui funzionari del Governo
Raggiungono i minimi storici i rapporti tra il Venezuela e l’Unione europea. Nicolás Maduroespelle l’ambasciatrice di Bruxelles a Caracas, Isabel Brilhante Pedrosa, chiudendo così al dialogo con un importante attore internazionale ed esacerbando la situazione del Paese sudamericano. La decisione arriva in seguito alle nuove sanzioni approvate dal Consiglio dell’Ue, che vanno a colpire altre 11 personalità politiche e dell’esecutivo in carica.
“In seguito alle azioni interventiste, razziste e suprematiste dell’Unione europea che attaccano i venezuelani con le sanzioni, ho deciso di dare 72 ore al loro Ambasciatore per lasciare il Paese. Devono rispettare il Venezuela nella sua integrità come nazione. Basta con il colonialismo!”, ha scritto su Twitter Maduro. Il leader venezuelano è sotto pressione visto il pesante dissesto istituzionale e alla grave crisi economica nella quale riversa il suo Paese.
La risposta europea non si è fatta attendere. “Condanniamo e respingiamo l’espulsione del nostro ambasciatore a Caracas e adotteremo le solite necessarie misure di reciprocità. Solo una soluzione negoziata tra venezuelani consentirà al Paese di emergere dalla sua profonda crisi”, ha commentato l’Alto Commissario per la politica estera Josep Borrell. L’Ue sottolinea che le misure restrittive imposte sono flessibili, reversibili e non vanno a colpire la popolazione venezuelana. Infatti, le sanzioni sono rivolte direttamente agli 11 funzionari e politici, bloccando i loro asset finanziari e che impediscono la loro capacità di movimento verso l’Europa.
Il Consiglio dell’Unione europea ha giustificato la nuova azione contro le personalità venezuelane indicate nella lista per via “del loro ruolo, delle loro azioni e decisioni nel minare la democrazia e lo stato di diritto”, per aver “agito contro il funzionamento dell’Assemblea Nazionale”, con misure come “la cancellazione dell’immunità parlamentare a numerosi membri del Parlamento compreso il Presidente Juan Guaidó” e per aver “creato ostacoli a una soluzione politica e democratica alla crisi del Venezuela”.
Tra le persone colpite dalle sanzioni, Luis Parra: il parlamentare del partito Primeiro Justiciaè stato eletto a gennaio 2020 nel corso di una votazione estremamente contestata, che ha visto diversi membri dell’Assemblea Nazionale ostacolati all’ingresso in Parlamento dalla Guardia Nazionale Bolivariana. L’Ue notò quelle che definì “palesi irregolarità”, continuando a riconoscere Guaidó come legittimo Presidente dell’Assemblea Nazionale “finché non saranno assicurate le condizioni per una corretta sessione di voto”, che non si tenne mai.
Raggiungono i minimi storici i rapporti tra il Venezuela e l’Unione europea. Nicolás Maduroespelle l’ambasciatrice di Bruxelles a Caracas, Isabel Brilhante Pedrosa, chiudendo così al dialogo con un importante attore internazionale ed esacerbando la situazione del Paese sudamericano. La decisione arriva in seguito alle nuove sanzioni approvate dal Consiglio dell’Ue, che vanno a colpire altre 11 personalità politiche e dell’esecutivo in carica.
“In seguito alle azioni interventiste, razziste e suprematiste dell’Unione europea che attaccano i venezuelani con le sanzioni, ho deciso di dare 72 ore al loro Ambasciatore per lasciare il Paese. Devono rispettare il Venezuela nella sua integrità come nazione. Basta con il colonialismo!”, ha scritto su Twitter Maduro. Il leader venezuelano è sotto pressione visto il pesante dissesto istituzionale e alla grave crisi economica nella quale riversa il suo Paese.
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