L’adesione di Finlandia e Svezia non è un mattone per costruire la pace…
Il Governo della Finlandia ha reso ufficiale la scelta di entrare nella Nato. Ieri il Presidente finlandese Sauli Niinistö e la premier Sanna Marin hanno dichiarato che il Paese presenterà la sua domanda di adesione. Il Parlamento finlandese dovrà votare la proposta, ma la questione dovrebbe essere una pura formalità.
Nei giorni scorsi Vladimir Putin aveva avvertito il Governo di Helsinki che questa scelta non sarebbe stata priva di conseguenze. Secondo l’agenzia di stampa Tass, il Presidente russo avrebbe ribadito l’insensatezza dell’adesione in mancanza di reali “minacce alla sicurezza” del Paese, sottolineando che un tale cambiamento potrebbe influenzare negativamente le relazioni russo-finlandesi “costruite per molti anni nello spirito di buon vicinato e collaborazione”.
Il Presidente Sauli Niinistö ha telefonato a Vladimir Putin, volendo ribadire che l’invasione dell’Ucraina ha invece cambiato lo scenario di sicurezza della Finlandia, che con la Russia condivide un confine di 1.340 km, il più lungo di qualsiasi altro membro dell’Unione europea.
Il caso della Svezia
Anche la Svezia si avvia ad aderire alla Nato. La decisione è stata confermata ieri, dopo il parere favorevole del Partito socialdemocratico svedese. “C’è un prima e un dopo il 24 febbraio”, ha dichiarato la premier Magdalena Andersson, riferendosi al giorno d’inizio della guerra. “La geografia della sicurezza è completamente cambiata e, data la nuova situazione, dobbiamo pensare a cosa sia meglio per la Svezia e per la nostra pace”.
Il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, a Berlino per la riunione dei Ministri degli Esteri dei Paesi Nato, ha commentato positivamente le mosse dei due Paesi scandinavi: “Sarebbe un momento storico e aumenterebbe la nostra capacità di difesa”, ha dichiarato durante la conferenza finale. Il Segretario norvegese ha voluto anche commentare l’opposizione del Presidente turco Recep Tayyp Erdogan, che nei giorni scorsi si è detto contrario all’adesione. “La Turchia ha espresso delle preoccupazioni, ma sono fiducioso che troveremo una soluzione e un accordo”. Ankara ha accusato Svezia e Finlandia di sostenere le attività terroristiche in territorio turco, un atto incompatibile con la solidarietà reciproca tra Paesi Nato.
Nonostante queste dichiarazioni, sembra che non ci sarà un vero aut aut dai turchi. Lo rende noto il portavoce del Presidente Erdogan, Ibrahim Kalin, che ha dichiarato a Reuters: “Non stiamo chiudendo la porta, ma fondamentalmente stiamo sollevando questo problema come una questione di sicurezza nazionale per la Turchia”. Ankara, che è in buone relazioni sia con la Russia sia con l’Ucraina, è in una posizione difficile. Da una parte c’è il rapporto con Mosca, fra cooperazione e competizione, dall’altra c’è quello con la Nato.
È normale che il Presidente turco non veda di buon occhio l’adesione all’Alleanza atlantica di due Paesi tradizionalmente neutrali, una scelta che può esasperare una situazione già molto tesa. Una situazione dalla quale è difficile al momento prevedere una via d’uscita, soprattutto in mancanza di atti distensivi tra la Russia e il blocco occidentale.