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Cina e Germania tra economia e diplomazia: a Pechino la visita della Ministra degli Esteri Baerbock


Dalla guerra in Ucraina alle tensioni per Taiwan, Berlino in equilibrio tra ragion di Stato e posizionamento internazionale

Una missione estremamente delicata quella della Ministra degli Esteri della Germania Annalena Baerbock in Cina, che arriva nella Repubblica Popolare pochi giorni dopo la visita del Presidente francese Emmanuel Macron, esprimendosi diversamente dal capo dell’Eliseo ma senza dimenticare l’importanza economica che Pechino rappresenta per Berlino. Infatti, la Cina è il più grande trading partner della Germania, con accordi economici che permettono ad entrambe le nazioni di beneficiare dalla relazione instaurata, ma che non impedisce all’esponente del Governo di Olaf Scholz di assestare delle critiche aperte verso la Presidenza di Xi Jinping, relativamente alle tensioni nello Stretto di Taiwan e per la gestione dei diritti umani nello Xinjiang.

“Un’escalation militare nello Stretto di Taiwan sarebbe uno scenario da horror per tutto il mondo”, ha detto Baerbock. “Voglio sottolineare la comune convinzione europea che un cambiamento unilaterale allo status quo, specialmente se militare, sarebbe considerato inaccettabile”. La Ministra degli Esteri, dunque, si distanzia dalla posizione di Macron, che su Formosa si è espresso in termini diversi. Il Presidente francese ha parlato di “crisi non europea” e della necessità di non allinearsi con l’agenda degli Stati Uniti, che impedirebbe a Bruxelles la costruzione dell’autonomia strategica. Un pensiero mal digerito dai leader Ue, che si sono sentiti evidentemente scavalcati dalla proposta di Parigi, in tal senso rimasta isolata nel quadro dei ragionamenti sul futuro del Vecchio Continente.

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