Il discrimine tra parzialità e pura propaganda è sottile ma decisivo.
L’accesso a una quantità smisurata di informazioni che caratterizza il nostro presente ha reso necessario saper gestire, valutare e classificare le fonti delle notizie. Se prima poteva essere un compito riservato principalmente agli addetti ai lavori, oggi non è più così.
Nel mondo digitale, in cui chiunque può “creare” le notizie, sapere come gestirle diventa un’abilità indispensabile per tutti. Atlante delle bugie è un manuale semplice ma rigoroso per destreggiarsi nel torbido flusso di notizie nell’era dei social media e della post verità.
L’autore, Francesco Petronella, è un giornalista di esteri e definisce questo libro come una “cassetta degli attrezzi” per non cascare nella trappola della disinformazione. Per farlo unisce elementi di teoria a tanti esempi pratici.
Dopo aver definito le varie fonti (primarie, secondarie, affidabili, parziali e non affidabili), attraverso casi concreti e l’analisi di due scenari tanto complessi quanto rappresentativi del rapporto tra media, informazione e guerra (Siria e Ucraina) ci mostra come il confine tra esse sia spesso labile, come il “discrimine tra parzialità e pura propaganda è sottile ma decisivo”.
Durante la lettura ci si accorge che alcuni elementi spesso sottovalutati sono in realtà complessi e alla base di una reale comprensione delle notizie. Una volta finito il libro, invece, si è più consapevoli delle dinamiche che muovono l’informazione moderna nel racconto della politica estera, e non solo.
L’accesso a una quantità smisurata di informazioni che caratterizza il nostro presente ha reso necessario saper gestire, valutare e classificare le fonti delle notizie. Se prima poteva essere un compito riservato principalmente agli addetti ai lavori, oggi non è più così.
Nel mondo digitale, in cui chiunque può “creare” le notizie, sapere come gestirle diventa un’abilità indispensabile per tutti. Atlante delle bugie è un manuale semplice ma rigoroso per destreggiarsi nel torbido flusso di notizie nell’era dei social media e della post verità.