spot_img

Pochi successi e molte incognite, non convince la visita di Biden in Medio Oriente


Il Presidente degli Stati Uniti non riesce nell’intento di isolare la Russia e sembra incapace di rispettare le promesse annunciate in campagna elettorale. Un viaggio divisivo che alla fine scontenta tutti

Sarebbe dovuto essere un viaggio dai grandi risultati quello del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden in Medio Oriente, ma alla fine si sta rivelando un passaggio di pura facciata che non cambia significativamente il corso della storia. Le promesse di politica estera annunciate in campagna elettorale sono lontanissime dall’essere soddisfatte, mentre fallisce il tentativo di isolamento della Russia auspicato dal capo della Casa Bianca. Troppo complicato il quadro geopolitico, con gli Usa ormai incapaci di offrire soluzioni reali ai già esistenti problemi: dall’annosa questione israelo-palestinese passando per il JCPoA, l’accordo sul nucleare iraniano in totale stallo e a un passo dal fallimento.

Un dato su tutti salta agli occhi: nel secondo trimestre del 2022 l’Arabia Saudita ha raddoppiato l’import di carburanti dalla Russia. Sembra un paradosso, ma la strategia di Riad si sta rivelando efficace per le casse della famiglia reale. Infatti, acquistando dai russi a prezzi scontati, i Saud possono mantenere le proprie riserve non raffinate a disposizione dell’export. Per giunta, l’import dalla Russia è transitato dall’Estonia, Stato baltico apparentemente schierato contro Mosca nell’invasione in Ucraina.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

- Advertisement -spot_img

Uruguay: il ritorno del Frente Amplio

Il successo del “piccolo Dragone”

Il ritorno di Putin in Corea del Nord

Venezuela: al via la campagna elettorale

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo