La vittoria di Giorgia Meloni è un esempio della crescita degli impulsi autoritari e nazionalisti nel mondo: così il Presidente degli Stati Uniti invita l’opinione pubblica a non votare i repubblicani alle elezioni di midterm
Intervenuto a un evento di raccolta fondi della Democratic Governors Association, un’organizzazione che sostiene i candidati del Partito democratico al ruolo di governatore dei vari Stati americani, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha parlato delle elezioni italiane del 25 settembre scorso. E ha indicato la vittoria di Giorgia Meloni come un simbolo della crescita degli impulsi autoritari nel mondo.
“Avete appena visto cosa è successo in Italia alle elezioni”, ha detto. “State vedendo cosa sta succedendo in tutto il mondo. Il motivo per cui mi prendo la briga di dirlo è che non si può essere ottimisti nemmeno su ciò che sta accadendo qui”.
Le origini fasciste del partito di Meloni, Fratelli d’Italia, sono state molto sottolineate dalla stampa internazionale, inclusa quella statunitense. Il New York Times, per esempio, ha scritto che “più di 70 anni dopo che i nazisti e i fascisti hanno quasi distrutto l’Europa, partiti un tempo tabù con retaggi nazisti o fascisti, a lungo emarginati, si sono fatti strada nel mainstream”. Il quotidiano ha citato il caso svedese, quello francese (pur avendo perso il confronto con Emmanuel Macron, l’estrema destra di Marine Le Pen ha ottenuto un ottimo risultato) e, appunto, quello italiano: Meloni – si legge – non sarà solo la prima ministra donna d’Italia, ma anche “la prima leader italiana il cui partito affonda le sue radici nel naufragio del fascismo italiano”.
Joe Biden considera il suo predecessore Donald Trump un “semi-fascista” avverso alla democrazia per via del suo rifiuto di accettare il risultato delle elezioni presidenziali del 2020, che lo vedevano sconfitto.
Quello alla Democratic Governors Association, dunque, è stato innanzitutto un discorso rivolto all’opinione pubblica interna in vista delle (difficili) elezioni di metà mandato dell’8 novembre. Presentando Meloni come l’ultimo esempio di una tendenza internazionale delle democrazie a sposare posizioni nazionaliste, rancorose e a volte autoritarie, il Presidente vuole invitare gli elettori americani a votare per il Partito democratico e non per quello repubblicano, da lui descritto come ostaggio degli estremisti vicini a Trump e quindi pericoloso per la tenuta delle istituzioni democratiche degli Stati Uniti.
Le parole di Biden non indicano necessariamente un raffreddamento dei rapporti tra gli Stati Uniti e l’Italia, storici alleati e membri della Nato. Meloni, peraltro, ha sposato posizioni atlantiste in politica estera. Il sostegno che la Presidente di Fratelli d’Italia vuole continuare ad assicurare all’Ucraina, poi, è molto importante per Washington. Infine, è necessario specificare che la politica estera americana – al di là degli indirizzi della presidenza – è gestita principalmente dal Dipartimento di Stato e segue delle direzioni di lungo periodo che tengono in poco conto i risultati elettorali e i cambi di governo.
D’altra parte, non si possono escludere del tutto delle conseguenze sulle relazioni bilaterali. Meloni è alleata del Primo Ministro ungherese Viktor Orbán, un autocrate poco gradito sia al Parlamento europeo che all’amministrazione Biden: l’Ungheria, non a caso, è stata esclusa dall’importante Summit per la democrazia per lo scarso rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto mostrato dal suo Governo.
Il tema dei diritti umani non è accessorio ma fondamentale per la politica estera della Casa Bianca. Serve a creare – seppur con delle vistose incongruenze – una divisione tra le democrazie e le autocrazie, “noi e loro”: alla guida delle prime ci sono, in questa visione, gli Stati Uniti; alla testa delle seconde, invece, la Cina e la Russia. Per Biden la democrazia è la “fonte del potere” degli Stati Uniti, ossia ciò che permette alla nazione di esprimere il suo potenziale e di mantenere la leadership morale e politica dell’ordine mondiale.
“Avete appena visto cosa è successo in Italia alle elezioni”, ha detto. “State vedendo cosa sta succedendo in tutto il mondo. Il motivo per cui mi prendo la briga di dirlo è che non si può essere ottimisti nemmeno su ciò che sta accadendo qui”.