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Capitol Hill: la reazione dell’estrema destra europea


La condanna dell'assalto al Congresso è unanime, ma i leader europei dell'estrema destra tendono ad attribuirlo a gruppetti marginali e folkloristici. Invece sappiamo che non è così

La condanna è unanime, come quella per la censura “da Cina comunista” operata da Twitter nei confronti del Presidente degli Stati Uniti. Ma per i leader della destra radicale europea, quelli per cui le cose tendono a essere nere o bianche, l’assalto al Congresso prevede 50 sfumature di grigio.

Sull’identità di chi ha effettuato quell’assalto e sulle responsabilità, i distinguo sono infatti molti. Le Pen, Orban, Salvini e altri condannano la violenza ma tendono ad attribuirla a gruppetti marginali e folkloristici. Sappiamo invece che dal palco della manifestazione del 6 gennaio i richiami alla guerra, alla violenza, a “Dio lo vuole” ci sono stati e hanno coinvolto anche il Presidente Trump. Ormai sappiamo anche che le istituzioni federali hanno evitato e ritardato l’intervento di polizia o guardia nazionale in forze. Parlare della folla che ha invaso il Congresso come se si trattasse di una banda di ubriachi è dunque ipocrita. Ma passiamo a una breve rassegna.

Regno Unito

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