L’idillio tra il più longevo PM nella storia di Israele e il suo popolo, sembra oramai finito. Il 94% degli israeliani intervistati ritiene il governo di Netanyahu responsabile per le inadeguate misure di sicurezza che hanno portato al massacro del 7 ottobre
Intervista a Nabil Abu Rudeineh, Vice Premier e Ministro dell’Informazione palestinese. La colpa, secondo il portavoce di Abu Mazen, non è solo di Israele, ma soprattutto americana, per il disinteresse di Biden a una soluzione del problema palestinese.
La comunicazione è sempre stata una componente fondamentale della guerra, oggi ancora di più. La nuova escalation in corso a Gaza tra Hamas e Israele si sta sviluppando non solo sul campo, ma anche su e attraverso i social media
Hamas, con il controllo di Gaza, rappresenta uno stato dentro lo stato palestinese. Ha un suo parlamento, un suo apparato amministrativo e politico. Abu Mazen non convoca elezioni, sicuro di perderle. Eppure resta l’unico interlocutore internazionale per la Palestina.
Gli Usa hanno criticato l’alleato israeliano quando ha detto che “Israele manterrà la responsabilità della sicurezza a Gaza per un tempo indefinito”. L’idea internazionale sarebbe portare Gaza sotto l’ombrello dell’Autorità Nazionale palestinese che però ha perso il controllo della Striscia, dove di fatto c’è un altro “stato palestinese” oltre a quello cisgiordano.
Anche i governi di Colombia e Cile richiamano gli ambasciatori per consultazioni. Per Israele rischia di aprirsi un periodo caotico sul fronte delle relazioni internazionali
Un panorama di relazioni intricate nelle quali la guerra sta anche spingendo ad una corsa alla leadership dell’area. Tramontano gli Accordi di Abramo e il sogno di un Medio Oriente pacificato ed emergono ambizioni e attori vecchi e nuovi.
Gli Stati europei si sono posizionati in maniera quasi unanime al fianco di Israele, con la sola Spagna che ha criticato apertamente l’oppressione portata avanti dallo stato ebraico verso il popolo palestinese e le violazioni del diritto internazionale.
Pechino propone il dialogo tra le parti e la creazione di uno Stato palestinese indipendente, criticando l’inattività della comunità internazionale. Preoccupata Taiwan. Nuova Delhi, Tokyo e Seul sono solidali con Israele
In diverse città palestinesi sono stati festeggiati gli attacchi da Gaza, Hezbollah a nord ha sparato colpi di mortaio. Il Presidente iraniano Raisi si è congratulato con Hamas. Il Presidente israeliano Herzog ha richiamato all’unità nazionale, promettendo che Hamas, guidata dall’Iran, non vincerà