Gli straordinari contributi di analisi scientifica dell’Istituto Levada di Mosca diretto da Lev Gudkov, pubblicati in esclusiva da east, si arricchiscono di una nuova ricerca. Sotto esame, questa volta, è il modo in cui il mondo ex sovietico guarda all’Occidente. Accanto alla verifica di atteggiamenti del tutto prevedibili (la mitizzazione dell’efficientismo occidentale, per esempio), colpisce un diffusa animosità, anche fra i giovani, tipica di chi si ritiene ingiustamente penalizzato dalla propria arretratezza. Il Dossier di questo trentaquattresimo numero della rivista, tuttavia, è dedicato alla Cina. Un tema sterminato, ovviamente, ma con l’obiettivo di mettere a fuoco tre aspetti: la questione dell’economia, quella – strettamente interconnessa – dell’ istruzione e quella – apparentemente marginale – di Taiwan. I contributi di Stefano Chiarlone, Claudia Astarita e Simone Pieranni ci fanno fare un deciso passo avanti nella conoscenza dei progressi compiuti dai cinesi in questi campi. Ancora, sul terreno dell’economia, si segnala la bella analisi di Fabio Mucci e Roberta Priore sulle imprese dell’Europa dell’Est dopo la crisi innescata dai mutui subprime. Particolarmente ricco il carnet dei reportage: da quello del giornalista Rai Amedeo Ricucci sugli alberghi dei “giornalisti di guerra” , a quello di Matteo Tacconi sulla Istanbul di Corrado Alvaro e Edmondo De Amicis , fino a quello di Valeria Fraschetti sulla condizione delle vedove indiane. Infine, una segnalazione per due servizi fotografici molto diversi, ma entrambi di grande interesse: quello di Donatella Caristina sulla Russia invernale e quello di Giorgio Magistrelli sui bambini dello Xinjiang. Il primo viene accompagnato da un articolo di Cristina Giuliano sulla “grande madre Russia” di Pushkin, Gogol e Tolstoj, il secondo chiude invece il dossier con una pennellata non di folklore ma di umanità. V.B.
Dall’Intercontinental di Saigon al Rashid di Baghdad, passando per l’American Colony di Gerusalemme, l’Hyatt di Belgrado, il Grand di Pristina, il Marriott di Islamabad, l’Hotel Serena di Quetta, il Sahafi di Mogadiscio, il Mille Collines di Kigali, non c’è stata guerra che non abbia avuto i suoi piccoli e grandi alberghi di riferimento per le migliaia di giornalisti e operatori dell’informazione chiamati a documentarla. Ma il racconto della guerra – anche se questo non è mai trapelato sui giornali, alla radio, in tv – si è sempre intrecciato con le consuetudini, gli aneddoti e le leggende sulla vita vissuta in questi alberghi.
Diversi Paesi si stanno muovendo per dar seguito alle proposte della Commissione Stiglitz e, comunque, per trovare nuovi indicatori condivisi in grado di misurare il progresso della società. Il principio della condivisione è fondamentale: non ci si vuole, infatti, limitare a elaborazioni accademiche, ma trovare nuove metriche per misurare scopi e risultati dell’azione politica in considerazione del fatto che nel XXI secolo gli obiettivi saranno sempre meno misurabili in termini di pura e semplice crescita della ricchezza, cioè del Pil. . Ecco una carrellata sulle soluzioni proposte e in via di realizzazione nei Paesi più avanzati, Italia compresa.
DOTTOR NETWORK 17.500 euro è il costo della retta per laurearsi su Facebook. A scegliere come piattaforma il sito di social networking più pop al mondo è la London School of Business Finance, che ha lanciato un’applicazione per futuri economisti. Sarebbero già 30mila gli iscritti.
Molti dei suoi film sono ambientati in Kurdistan, al confine tra Paesi diversi. Come Il tempo dei cavalli ubriachi, che ha vinto la Caméra d’or per la migliore opera prima al Festival di Cannes 2000. O come Marooned in Iraq (Intrappolato in Iraq, 2002) che racconta di un vecchio musicista che attraversa il confine per recuperare la figlia che l’ex moglie, tanto amata e in fin di vita per le armi chimiche di Saddam Hussein, ha avuto da un altro uomo.
La Cina è il Paese più temuto dalle Pmi italiane. Seguono Germania, Spagna e Brasile. È la testa del “medagliere” dei competitor emergenti realizzato grazie a una ricerca di Union-cameree Assocamerestero. Nel primo semestre2010 il 69% degli intervistati ha riscontrato un ripresa dell’attività sull’export (era il 54% nel secondo semestre 2009).
Dopo Armageddon averted: The Soviet Collapse, uscito nel 2001, Stephen Kotkin prosegue l’esplorazione del crollo del sistema comunista con un volume che suggerisce una nuova lettura del 1989.