Giorgia Meloni protagonista assoluta della giornata di lavori alla Farnesina: un progetto basato sulla fiducia ai Governi dei paesi limitrofi e che lascia nelle loro mani la gestione dei flussi migratori
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni l’aveva annunciato nei giorni scorsi che la Conferenza Internazionale su Sviluppo e Migrazioni avrebbe dato centralità ai Paesi del Mediterraneo allargato e a quelli del Golfo, uniti in un unico progetto: porre un freno ai flussi migratori irregolari. Così effettivamente è stato, con la scrittura al Ministero degli Esteri italiano di una pagina forse senza eguali, che ha messo tutti d’accordo sulla necessità di fermare l’arrivo in Europa di migranti senza visto.
La conferenza in Farnesina
Una Meloni in grande spolvero quella ascoltata ieri alla Farnesina da capi di Stato, di Governo e Ministri dal vario tasso democratico: dal Presidente della Tunisia Kais Saied a quello degli Emirati Mohamed bin Zayed Al Nahyan, dai Ministri egiziani a quelli algerini, passando per sauditi e turchi. Con la Presidente che fa una giravolta rispetto agli slogan del passato, quando sedeva sugli scranni dell’opposizione.
“Abbiamo bisogno d’immigrazione”
Infatti, la Presidente dice che “l’Italia e l’Europa hanno bisogno d’immigrazione, per questo noi non possiamo continuare a dare il segnale che verrà premiato chi entra illegalmente a discapito di chi vorrebbe farlo legalmente”. E per trovare una soluzione ad un fenomeno da sempre esistito, insito nell’essere umano, un fenomeno che spesso e volentieri nasce anche a causa dei clamorosi orrori del passato coloniale europeo o persino dalle violente azioni recenti — vedi le crisi regionali in Nord Africa e nel Vicino Oriente —, ci si affida a Governi dove, spesso, i diritti umani sono un concetto remoto e impalpabile.
Sostegno economico e infrastrutturale
È a questi Paesi che verrà consegnata parte dell’infrastruttura gestionale dei fondi che verranno messi a disposizione per la lotta ai migranti, l’altra faccia della medaglia del contrasto ai trafficanti di esseri umani. “Il primo impegno — ha detto la leader di Fratelli d’Italia — non può che essere potenziare il sostegno non solo economico per quegli Stati che si ritrovano a farsi carico di grandi flussi di rifugiati, che è un dovere di solidarietà certamente ma è anche il modo migliore per evitare ulteriori situazioni di instabilità. E poi accanto a questo, il potenziamento dei corridoi umanitari, legali, sicuri, anche verso Stati più lontani, come appunto l’Europa”.
I settori dell’iniziativa
Meloni parla di progetti infrastrutturali in ambito agricoltura, energia, educazione e formazione, sanità, acqua, igiene. “Per questo — dice la Presidente del Consiglio — l’obiettivo dei nostri lavori deve essere anche il reperimento delle risorse necessarie per realizzare queste iniziative di sviluppo, coinvolgendo non solo gli Stati e le organizzazioni internazionali, ma anche valorizzando le iniziative private e imprenditoriali. Mi piacerebbe cioè — prosegue Meloni — che ci dessimo l’obiettivo anche di medio termine di un fondo per lo sviluppo, che però preveda una fondamentale novità, e cioè che la sua gestione, come utilizzarlo, si decida con il contributo fondamentale dei Paesi che ne utilizzeranno le risorse”.
Turchia, Tunisia, Libia
Ci si chiede se una simile progettualità funzionerà. Funzionerà se Bruxelles e i paesi coinvolti investiranno – ciascuno per parte sua – risorse finanziarie e umane significative. D’altra parte, le nostre opinioni pubbliche subiscono l’incapacità delle nostre classi dirigenti di gestire i flussi e l’oggettiva difficoltà a integrare comunità culturalmente diverse. D’altra parte, gli accordi con i paesi limitrofi, se ben articolati, possono funzionare, si è visto. Come accaduto con la Turchia e il caso dei migranti siriani, per integrare i quali il Governo turco ha stanziato il doppio della somma garantita dalle autorità comunitarie. Esempio molto meno riuscito è la Libia (che sconta una Governance interna molto volatile), e da vedere come andrà in Tunisia dopo la firma del protocollo d’intesa della scorsa settimana.