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Dove ha sbagliato l’America?


Un trentennio a guida americana, dalla vittoria della Guerra Fredda al ridimensionamento di oggi, esemplificato dal ritiro dall’Afghanistan indomato

Potrebbe essere una domanda banalissima, in fondo, quella da porsi. Cosa è andato storto? Dove hanno sbagliato gli Stati Uniti? Perché il mondo non assomiglia a quello che gli americani avevano immaginato, e di riflesso gli europei, dopo la fine della Guerra fredda?

Sarebbe presuntuoso cercare di dare una risposta definitiva a questa domanda (storici ed esperti di relazioni internazionali la pongono da molto più tempo, all’interno di un dibattito complesso e per nulla concluso). E sarebbe molto complicato sciogliere i nodi che legano la questione della “fine del secolo americano”, intesa come perdita di capacità di imporre al mondo un modello di governance congeniale agli obiettivi degli Stati Uniti, con quella della crisi “di sistema” dell’architettura istituzionale americana e della sua identità politica. E comunque vale sempre il principio di cautela: poco più di venti anni fa pareva del tutto plausibile discutere di “nuovo secolo americano”; adesso diamo per scontato l’esatto contrario: serve mantenere un equilibrio.

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