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Fisco Usa: come i miliardari non pagano le tasse


Una fonte anonima dell’Internal Revenue Service americano ha passato i file che riguardano i vari Bezos, Musk e Buffett a ProPublica, il media di inchiesta e non-profit. Cosa è uscito fuori?

Una fonte anonima dell’Internal Revenue Service americano ha passato i file che riguardano i vari Bezos, Musk e Buffett a ProPublica, il media di inchiesta e non-profit. Cosa è uscito fuori?

Se si parla di fisco, grandi corporation e miliardari, il primo semestre del 2020 potrebbe segnare una storica inversione di tendenza. L’accordo in sede di G7 su una tassa minima del 15%, che pure è un accordo al ribasso perché prevede un’aliquota piuttosto bassa, è un passaggio importante. Ma a essere cambiato è tutto il senso del discorso: l’idea che i grandi gruppi multinazionali utilizzino scatole cinesi, espedienti contabili e collocazione delle proprie sedi in paradisi fiscali europei e non, è divenuta inaccettabile alle opinioni pubbliche del pianeta e anche ai Governi nazionali alla disperata ricerca di entrate.

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