In occasione dell’anniversario, Francia e Germania provano a riavvicinarsi dopo mesi difficili a causa della crisi dell’energia e le scelte di politica interna di Berlino
Sono passati sessant’anni dalla firma del Trattato dell’Eliseo, tra la Francia e la Repubblica Federale Tedesca. E l’anniversario non potrebbe cadere in un momento più significativo: da mesi, infatti, le relazioni tra i due stati sono complicate. Alla base delle tensioni ci sono la scarsa alchimia tra Emmanuel Macron e Olaf Scholz, ma anche numerose divergenze. Parigi, in particolare, ha mal sopportato le scelte prese in autonomia dalla Germania riguardanti il costo del gas, ma anche la decisione del cancelliere tedesco di andare a Pechino in visita di stato. La ricorrenza, però, ricorda come l’Europa si regga da sempre sulla forte alleanza tra Berlino e Parigi, e spinge le due parti a venirsi incontro e trovare dei compromessi.
Era il 22 gennaio 1963, quando il cancelliere tedesco Konrad Adenauer e il presidente francese Charles de Gaulle si incontrarono all’Eliseo, per firmare l’omonimo trattato. A meno di vent’anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, il patto siglava l’inizio di un’amicizia franco-tedesca. Da un lato, aveva quindi un valore simbolico: i due Paesi promettevano di dare inizio a dei programmi di scambio tra giovani francesi e tedeschi, veniva rafforzata la cooperazione culturale, nascevano gemellaggi tra città. Dall’altro lato, però, il trattato aveva anche un forte valore politico. La Germania lo firmava sapendo di legarsi in questo modo al campo occidentale ed allontanando così ogni dubbio sul proprio collocamento. La Francia, invece, creava un’alleanza forte in Europa, utile per evitare di rimanere isolata: Parigi stava infatti cercando di affermarsi come una forza autonoma ed aveva perciò rapporti tesi con il Regno Unito e gli Stati Uniti.
Da quel momento, Francia e Germania non hanno mai cessato di avere una relazione speciale, pur segnata da numerosi bassi. Quello attuale è uno di questi: in particolare, le incomprensioni tra i due stati sono culminate e si sono mostrate in maniera plateale ad ottobre, quando per la prima volta è stato cancellato il tradizionale incontro annuale tra i governi. Nei mesi successivi, gli attriti tra Berlino e Parigi non sono stati risolti, ma in qualche modo l’incidente diplomatico è servito a sbloccare la situazione. “I membri del governo tedesco sono stati sorpresi dalla pressione pubblica seguita allo ‘slittamento’ dell’incontro – ha spiegato a Deutsche Welle il vicedirettore dell’istituto franco-tedesco, Stefan Seidendorf – Pensavano che la relazione tra i due stati sarebbe continuata automaticamente in maniera positiva, ma non era così”.
Alle celebrazioni per i 60 anni del Trattato, Scholz e Macron sono arrivati perciò più propensi a risolvere le proprie incomprensioni, a partire dal sostegno all’Ucraina. Dall’invasione russa in avanti, infatti, la Germania si è trovata ripetutamente al centro delle critiche per il proprio atteggiamento attendista. In queste settimane, la situazione si è ripetuta: Berlino ha titubato a lungo prima di dare il via libera all’invio a Kiev di carri armati Leopard ed è stata per questo attaccata anche dalla Francia, che si è detta invece pronta a mandare le proprie armi pesanti. Nel suo discorso, però, Macron ha evitato di attaccare Berlino in maniera decisa – come fatto invece dalla Polonia in questi giorni – ed ha preferito invece parlare della Germania come un partner fondamentale “per il rilancio dell’Europa”.
Un tentativo di riconciliazione si è visto anche per quanto riguarda il tema dell’energia. Nell’ultimo periodo si erano infatti approfondite le divergenze tra Germania e Francia, con Parigi che insisteva per una transizione guidata dal nucleare e dall’idrogeno prodotto anche grazie all’atomo, mentre Berlino chiedeva di puntare con forza sulle fonti rinnovabili. Macron, inoltre, aveva spinto per accantonare il progetto del gasdotto MidCat, sostenuto invece dalla Germania. Al suo posto, la Francia si era accordata con Spagna e Portogallo per la creazione di H2 Med, un’infrastruttura in grado di trasportare idrogeno. Nei giorni precedenti all’anniversario, è stato annunciato che il nuovo progetto verrà esteso anche alla Germania, e che Berlino e Parigi collaboreranno anche in altri settori, come la realizzazione di infrastrutture per la ricarica di batterie.