Al G20 italiano i leader hanno raggiunto l’intesa sulla tassa minima globale per le multinazionali e approvato l’obiettivo dell’Oms di abbattere le disuguaglianze fra Paesi poveri e ricchi. Draghi: “Stiamo costruendo un nuovo modello economico”
Come in quel film di Moretti per cui spesso ci si fa notare più se si è assenti che presenti, anche per il G20 di Mario Draghi sembra sia andata proprio così. Mentre il Presidente del Consiglio – e fino a dicembre Presidente del G20 -, dalla nuvola di Fucsas all’Eur chiamava a raccolta le principali economie del mondo per gettare le basi di un nuovo modello economico basato sul multilateralismo, il Presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping si davano da fare, sia pure collegati in videoconferenza, per rovinare la festa al padrone di casa.
Di motivi per essere soddisfatto ne aveva abbastanza, non solo per aver messo una prima pietra sull’accordo per il cambiamento climatico e sulla lotta alla pandemia, ma anche per avere ricucito i rapporti tra Roma e Ankara con il Presidente turco Erdogan, che ha anche stretto a Roma la mano alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen dopo l’incidente del sofagate.
Sia Putin che Xi chiedono ai Paesi occidentali il mutuo riconoscimento dei vaccini e dei Green Pass. Comincia Putin dicendo ai rappresentanti dei Paesi occidentali: “L’accesso ai vaccini non è consentito a tutti i Paesi che ne hanno bisogno e questo è causato dalla concorrenza sleale, dal protezionismo e dal rifiuto da parte di alcuni di voi di riconoscere reciprocamente i vaccini”. Accusa che ritorna nelle parole di Xi Jinping che punta l’indice contro la politicizzazione del tracciamento dell’origine del Covid, un atteggiamento che va contro lo spirito di solidarietà e di un “vero multilateralismo”.
In altre parole tutti sulla carta chiedono il multilateralismo ma sul come realizzarlo le ricette divergono. Draghi offre ai presenti la sua visione del nuovo modello economico. “Dalla pandemia, al cambiamento climatico, a una tassazione giusta ed equa, fare tutto questo da soli, semplicemente, non è un’opzione possibile”, dice invitando i partner a “fare tutto ciò che possiamo per superare le nostre differenze” e a “riaccendere lo spirito che ci ha portati alla creazione e al rafforzamento di questo consesso”.
Tuttavia qualcosa a livello globale si muove: i Grandi Venti danno il loro “ampio e trasversale” sostegno all’accordo sulla minumum tax per i colossi dell’economia mondiale, per tassare con un’aliquota fiscale minima le multinazionali che hanno un fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro. E approvano l’obiettivo messo sul tavolo dall’Oms e rilanciato dallo stesso Draghi di abbattere le disuguaglianze fra Paesi poveri e ricchi nella disponibilità e nella distribuzione dei vaccini contro il Covid e vaccinare almeno il 40% della popolazione mondiale entro quest’anno e almeno il 70% entro il 2022.
La crisi causata dal Covid ha cambiato profondamente l’economia e la società mondiali, per questo serve “un nuovo modello economico, che stiamo costruendo”, aggiunge il premier. L’avvertenza è che la pandemia non è finita, ma dopo due anni dal suo inizio “possiamo finalmente guardare al futuro con più ottimismo: campagne vaccinali di successo e azioni coordinate da parte dei Governi e delle banche centrali hanno permesso la ripresa dell’economia globale. Molti dei nostri Paesi hanno lanciato dei piani di ripresa per dare impulso alla crescita, ridurre le diseguaglianze, promuovere la sostenibilità. Insieme, stiamo costruendo un nuovo modello economico, e tutto il mondo ne beneficerà”.
L’obiettivo è costruire una ripresa solidale, perché sono tanti i lavoratori rimasti indietro a causa della crisi pandemica, così come tante piccole e medie imprese che hanno rischiato di scomparire o che non sono riuscite a sostenere l’impatto della recessione. “Le piccole e medie imprese sono il fondamento di molti dei nostri Paesi, compreso il mio; – ricorda Draghi – le nostre economie prosperano grazie all’ingegno e al duro lavoro dei loro dipendenti e imprenditori. I Governi devono impegnarsi per aiutarli”. Draghi dedica un passaggio del suo intervento anche all’importanza del ruolo delle donne. “Non ci può essere una ripresa rapida, equa e sostenibile se ci dimentichiamo di metà del mondo”, dice.
Al G20 italiano i leader hanno raggiunto l’intesa sulla tassa minima globale per le multinazionali e approvato l’obiettivo dell’Oms di abbattere le disuguaglianze fra Paesi poveri e ricchi. Draghi: “Stiamo costruendo un nuovo modello economico”
Come in quel film di Moretti per cui spesso ci si fa notare più se si è assenti che presenti, anche per il G20 di Mario Draghi sembra sia andata proprio così. Mentre il Presidente del Consiglio – e fino a dicembre Presidente del G20 -, dalla nuvola di Fucsas all’Eur chiamava a raccolta le principali economie del mondo per gettare le basi di un nuovo modello economico basato sul multilateralismo, il Presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping si davano da fare, sia pure collegati in videoconferenza, per rovinare la festa al padrone di casa.