Diventano pubbliche le preoccupazioni di Washington circa la posizione di Pretoria sulla guerra in Ucraina: l’Ambasciatore Usa Reuben Brigety punta il dito contro le autorità. Avviata un’inchiesta indipendente
Gli Stati Uniti accusano il Sud Africa di complicità nella guerra in Ucraina, in seguito a presunte forniture di armi e munizioni alla Russia utilizzate dall’esercito di Mosca nell’operazione militare avviata il 24 febbraio 2022. Se il fatto fosse confermato, cadrebbe la presunta neutralità di Pretoria, ponendo inoltre il Paese africano in una condizione difficile e diventata pubblica nei giorni scorsi, ma già conosciuta dalle autorità locali. Infatti, l’intelligence statunitense aveva avvisato quella sudafricana dei dubbi relativi all’attracco di una nave cargo, Lady R, lo scorso dicembre, trai giorni 6 e 8, ospitata nella base navale di Simon’s Town.
Come riportato da Associated Press, l’imbarcazione è stata acquistata da un’azienda russa, la Transmorflot LLC, nel 2019, realtà industriale sanzionata a maggio del 2022 dalle autorità statunitensi. Per Washington, Transmorflot LLC possedeva diverse navi che sono state utilizzate dalla Russia per l’arrivo di armamenti. Ora l’azienda ha cambiato nome in MG-Flot LLC, risultante titolare della Lady R nonché della Rasul Gamzatov, nave che secondo il Wall Street Journal è stata utile per il trasporto di armi e artiglieria dall’Iran alla Federazione Russa.
“Siamo sicuri che l’imbarcazione è stata caricata con armi e munizioni, ripartendo successivamente alla volta della Russia”, ha detto durante una conferenza stampa l’Ambasciatore statunitense Reuben Brigety. “Armare i russi è una questione estremamente grave e non consideriamo la questione risolta”, ha aggiunto l’inviato in Sud Africa del Governo di Washington. Un’accusa dalla portata politica non indifferente per una nazione che, storicamente, vanta rapporti con la Federazione: legami presenti anche all’interno dell’alleanza BRICS, di cui Sud Africa e Russia fanno parte insieme a Brasile, India e Cina.
Una posizione che rischia di diventare scomoda per Pretoria, con tutte le conseguenze del caso. Il Dipartimento di Stato, tramite il vice Portavoce Vedano Patel non si è spinto tanto da ufficializzare sanzioni al Paese ma ha ricordato che gli Usa criticheranno “qualunque nazione che agisce nel supporto dell’illegale invasione della Russia in Ucraina”. Parole che hanno preso in contropiede il Presidente Cyril Ramaphosa, che avrebbe preferito che la questione si risolvesse attraverso canali diplomatici, ma che l’hanno spinto sulla difensiva con l’annuncio della creazione di una commissione d’inchiesta indipendente sull’accaduto. “A tempo debito, riparleremo della questione”, ha detto nel corso di un intervento all’Assemblea Nazionale.
Gli Stati Uniti hanno presentato le loro rimostranze contro il Sud Africa anche in un’altra occasione recente, quando il Paese ha preso parte ad esercitazioni militari congiunte con Russia e Cina. Parliamo di quanto avvenuto lo scorso febbraio nel corso dell’esercitazione ribattezzata Mosi — che in lingua Tswana significa ‘fumo’ — avvenuta al largo delle coste sudafricane, nell’Oceano Indiano. La South African National Defence Force ha partecipato con 350 membri all’esercitazione, la seconda che avviene tra i tre Paesi, con l’ultima organizzata nel 2019.
Huang Zhongxin, Comandante della 42ª Escort Formation della marina cinese, nell’occasione ha ricordato l’importanza dell’esercitazione, “ricca di contenuti, con operazioni relative all’anti-pirateria, alla difesa aerea, all’atterraggio di elicotteri sulle imbarcazioni delle rispettive nazioni”. Secondo Huang, l’esercitazione congiunta ha permesso di migliorare la fiducia reciproca tra le parti, promuovendo la cooperazione nel campo della sicurezza marittima e “contribuendo alla pace”. Gli Stati Uniti osservano con attenzione gli sviluppi delle relazioni tra il Sud Africa con Russia e Cina.