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A Di Maio non piacciono i G20


In quattro mesi il Ministro è riuscito a evitarne ben due (Lavoro ed Esteri). E la sua assenza non è passata inosservata

Il Ministro degli Esteri e leader del Movimento 5 Stelle Luigi di Maio a Roma, Italia. REUTERS/Ciro de Luca

In quattro mesi il Ministro è riuscito a evitarne ben due (Lavoro ed Esteri). E la sua assenza non è passata inosservata

Il giovanissimo e un po’ arrogante “spin doctor” Augusto Rubei (lo stesso “stratega” della comunicazione dell’ex Ministra della Difesa Elisabetta Trenta) questo non lo aveva proprio fatto presente al capo politico dei 5 Stelle e suo nuovo datore di lavoro Luigi di Maio quando, in settembre, l’aveva convinto, dopo molte insistenze, a occupare come capodelegazione dei pentastellati la casella della Farnesina nel Governo Conte 2 per guidare un Ministero “di peso” che gli avrebbe sicuramente offerto grande visibilità in Italia e all’estero. Non gli aveva, cioè, detto che occupare la poltrona di capo della diplomazia italiana contempla inevitabilmente anche degli obblighi, primo fra tutti, soprattutto per un Paese come il nostro, membro del G7 e del G20, quello di essere presenti ai grandi appuntamenti internazionali.

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