Mattarella e Macron si incontrano il 2 aprile ad Amboise. Ce la faranno a tenere insieme Roma e Parigi?
Si sta consumando sui dossier culturali e, più in particolare, sulle celebrazioni congiunte per i 500 anni della morte di Leonardo da Vinci la ricucitura dei rapporti italo-francesi dopo lo strappo di inizio febbraio che ha portato al ritiro dell’ambasciatore francese in Italia Christian Masset. Nella loro qualità di autentici “custodi” delle relazioni italo-francesi, il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e quello francese Emmanuel Macron si incontreranno il 2 aprile nel castello di Amboise a due ore da Parigi, dove si trova la tomba di Leonardo, per l’avvio delle celebrazioni.
È lì che il grande genio visse sino al 2 Maggio del 1519 per volontà di Francesco I che gli assegnò una pensione di 5.000 scudi annui, somma che gli consentì di vivere l’ultimo periodo della propria vita circondato da un ambiente favorevole alla prosecuzione dei suoi studi. Durante gli ultimi anni di vita progettò la residenza reale di Romorantin, cittadina la cui planimetria contemplava perfino lo spostamento di un fiume. Si narra che la disperazione per la morte dell’artista e scienziato fu talmente grande che Francesco I si lasciò andare a un pianto disperato di fronte alle spoglie di Leonardo. Quest’ultimo chiese che il suo funerale fosse organizzato con gli ultimi del popolo e della Chiesa: vi parteciparono 60 poveri e i frati e cappellani minori, celebrando numerose messe “basse”.
I resti di Leonardo furono inumati nella cappella di Saint-Florentin ad Amboise, in una tomba molto semplice. Ma dopo soli 50 anni il sepolcro fu violato e i resti vennero persi durante i conflitti fra cattolici e ugonotti. Mattarella e Macron sanciranno quindi l’amicizia italo-francese ma, molto probabilmente, su un sacello vuoto che forse non contiene più le spoglie mortali del grande genio. Ma tant’è. L’occasione è comunque ghiotta e servirà a preparare il terreno della ripresa in grande stile dei rapporti italo-francesi.
A rasserenare il clima ci ha pensato il 22 marzo a Bruxelles anche il premier Giuseppe Conte incontrando Macron per lanciare messaggi rassicuranti sulla Tav e sulla cooperazione giudiziaria che dovrebbe preludere all’estradizione di alcuni ex terroristi che avevano goduto per decenni della cosiddetta dottrina Mitterand. Un’atmosfera più distesa che avrà modo di essere messa alla prova nel corso delle varie riunioni settoriali del G7 a guida francese (il prossimo tra Ministri dell’Interno) fino al vertice tra capi di Stato e di Governo dei sette Paesi più industrializzati che si terrà a Biarritz a fine agosto. Solo per l’autunno è invece prevista la visita di Stato a Parigi di Mattarella su invito di Macron. Visita che seguirà quasi certamente la riunione del vertice italo-francese tra tutti i Ministri competenti (dalla Cultura ai trasporti, dall’Interno alla Giustizia) che si terrà in Italia come restituzione dell’ultimo vertice bilaterale che si tenne a Lione nel 2017.
Per tutto l’anno a guidare le relazioni italo-francesi saranno tuttavia proprio le celebrazioni leonardesche. Ci hanno pensato i nostri cugini d’Oltralpe, allestendo nel frattempo il treno Milano-Parigi all’insegna di Leonardo. Il Tgv francese collega ogni giorno Parigi con Milano, città in cui Leonardo visse più a lungo, e per questo è stato scelto come simbolo del legame tra i due Paesi. La Sncf francese ha presentato pochi giorni l’allestimento speciale per il treno ad alta velocità. Sulle fiancate e all’interno tutto parla di Leonardo: ci sono i luoghi in cui ha vissuto e le sue opere. In particolare, la decorazione esterna è dedicata alla Francia con il volto della Monna Lisa da un lato e una veduta del Castello di Clos Lucé ad Amboise dall’altro. La decorazione interna, nella vettura bar, è invece dedicata a Milano: tavoli e pannelli sono personalizzati con immagini del Codice Trivulziano e della Sala delle Asse stampati in alta definizione.
Ma i festeggiamenti di Leonardo a Milano partiranno già tra qualche giorno con il Salone del Mobile, con un’installazione collettiva ispirata al Cavallo di Leonardo dell’Ippodromo. Già prima della riapertura del 16 maggio della Sala delle Asse, al Castello Sforzesco il 5 aprile, presso la Conca dell’Incoronata, verrà presentata la mostra Aqua, uno dei sistemi di chiuse che Leonardo studiò e che per l’installazione si trasformerà in una quinta scenica: lo specchio d’acqua del canale, riempito per l’occasione, culminerà in un totem led che unirà alle immagini luce e suoni, mentre sotto al suo letto si aprirà un foyer in cui il progetto leonardesco verrà messo a confronto con le opere multimediali che rifletteranno sul tema dell’acqua. Poi, in autunno, al Louvre di Parigi la grande mostra dei dipinti di Leonardo a cominciare dalla Monna Lisa. Nella speranza che tra prestiti e restituzioni delle opere tra i due Paesi non riesplodano proprio sulle spoglie artistiche di Leonardo nuovi problemi tra Italia e Francia.
@pelosigerardo
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