Gli Stati Uniti emetteranno un avviso alle aziende americane in merito ai rischi che corrono operando a Hong Kong. Pronte nuove sanzioni contro la Cina
Il Financial Times scrive che questa settimana gli Stati Uniti emetteranno un avviso alle aziende americane in merito ai rischi che corrono operando a Hong Kong, il polo finanziario cinese tradizionalmente sottoposto a un regime speciale, prima che Pechino – con una legge sulla sicurezza nazionale, l’anno scorso, e poi con una riforma elettorale – decidesse di portarlo sotto il suo diretto controllo.
Stando alle fonti sentite dal quotidiano, l’amministrazione del Presidente Joe Biden insisterà sulla possibilità del Governo cinese di accedere ai dati che le aziende straniere archiviano a Hong Kong e sulla nuova legge che consente a Pechino di punire chiunque sia coinvolto nell’implementazione delle sanzioni verso le società e i funzionari cinesi.
L’importanza di Hong Kong per gli Stati Uniti
Sono in effetti, queste, due delle preoccupazioni principali della numerosa comunità imprenditoriale americana a Hong Kong: l’anno scorso 282 aziende statunitensi hanno scelto questa città per ospitare la loro sede regionale, per l’Asia; la camera di commercio americana a Hong Kong conta più di 1200 membri. Tuttavia, un rapporto dell’ente pubblicato lo scorso maggio faceva sapere che più del 40% dei membri intervistati potrebbe lasciare Hong Kong, visto il mutato contesto.
Gli scambi di beni e servizi tra l’America e Hong Kong valgono circa 67 miliardi di dollari l’anno, con un grande surplus commerciale per Washington. Storicamente la città ha rappresentato, per le aziende statunitensi, sia una finestra verso il grande mercato della Cina continentale, sia un ponte verso il resto dell’Asia.
Nuove sanzioni contro la Cina
Questa settimana Biden procederà anche con l’emissione di nuove sanzioni verso la Cina. Si tratta di una risposta sia alla repressione delle libertà democratiche di Hong Kong – un caso emblematico è la chiusura del quotidiano di opposizione Apple Daily e l’arresto del suo direttore –, sia alle violazioni dei diritti umani della minoranza uigura nella regione dello Xinjiang.
Sempre secondo le fonti del Financial Times, da Washington arriverà un secondo avvertimento alle aziende americane, stavolta sui rischi giuridici che corrono negli Stati Uniti se si riforniscono da società cinesi che sfruttano il lavoro forzato degli uiguri. A quanto pare, le aziende americane non starebbero prendendo la questione abbastanza seriamente.
Mentre però già la precedente amministrazione di Donald Trump si era mossa per disincentivare i rapporti commerciali con lo Xinjiang (e Biden si è allineato, allungando la lista nera sulle restrizioni alle esportazioni), è invece la prima volta che gli Stati Uniti emettono una notifica alle imprese in merito alla situazione a Hong Kong, scrive il Financial Times. Tuttavia, anche in questo caso Biden prosegue lungo la scia di Trump, che a maggio 2020 aveva deciso di revocare il trattamento speciale riservato dagli Stati Uniti a Hong Kong, ovvero quell’insieme di regole che agevolavano il commercio e i viaggi bilaterali.
Il Financial Times rivela poi che la Casa Bianca sta discutendo di una norma che permetterebbe ai cittadini di Hong Kong negli Stati Uniti di restare nel paese una volta scaduto il loro visto, se rischiano la persecuzione politica in patria. Ma su questo punto il dibattito è ancora in corso, e difficilmente rientrerà nel pacchetto di misure che saranno annunciate nei prossimi giorni.
La risposta della Cina
In risposta alle intenzioni degli Stati Uniti rivelate dal Financial Times, la Cina ha ribadito la sua opposizione alle ingerenze americane negli affari di Hong Kong. Pechino, infatti, considera la gestione della città-regione e dei diritti umani come delle questioni interne, nelle quali gli altri Paesi non dovrebbero intromettersi. È possibile che Pechino reagirà alle mosse di Washington con delle contromisure. Così come è possibile che Biden, vista l’intenzione di creare un fronte anti-cinese assieme agli alleati, decida di fare pressioni sull’Unione europea per convincerla – sfruttando la carta dei diritti umani – a limitare anche lei i contatti con Hong Kong.
Gli Stati Uniti emetteranno un avviso alle aziende americane in merito ai rischi che corrono operando a Hong Kong. Pronte nuove sanzioni contro la Cina