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Hong Kong, Giappone, Corea del Nord: cosa succede in Asia


Hong Kong un anno dopo la legge sulla sicurezza nazionale. Il nuovo nemico dei censori dell’internet cinese. Il Ministero della Solitudine in Giappone. La lettera di Kim Jong-un alle donne

Hong Kong un anno dopo la legge sulla sicurezza nazionale. Il nuovo nemico dei censori dell’internet cinese. Il Ministero della Solitudine in Giappone. La lettera di Kim Jong-un alle donne

Dopo appena un anno dall’introduzione della legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, imposta da Pechino scavalcando il Consiglio legislativo locale, il territorio è profondamente cambiato. La maggior parte dei leader dell’opposizione democratica sono o in prigione o in esilio – in particolare dopo il raid del 6 gennaio di quest’anno, quando sono stati arrestati 47 membri di partiti pro-democrazia, accusati di tentata sovversione per aver organizzato delle elezioni primarie (le elezioni sono state cancellate, ma potrebbero tenersi alla fine di quest’anno). Il quotidiano Apple Daily, uno dei principali giornali di Hong Kong e l’unico cartaceo interamente indipendente del territorio, è stato costretto alla chiusura, dopo l’arresto dei direttori del giornale, del suo fondatore Jimmy Lai, e della confisca dei beni dell’azienda. Apple Daily era da tempo il quotidiano di Hong Kong più inviso a Pechino, per la sua irriverenza, per le frequenti vignette satiriche che ridicolizzavano la dirigenza cinese e quella di Hong Kong, e per il suo costante sostegno per le lotte pro-democrazia a Hong Kong e nella Cina continentale. L’accusa con cui i beni dell’azienda sono stati congelati, però, è quella di “collusione con forze estere”, a causa di diversi editoriali pubblicati dal 2019 in poi, in cui gli autori chiedono l’imposizione di sanzioni internazionali contro politici cinesi e di Hong Kong. L’ultimo numero del quotidiano è uscito il 24 giugno: un milione di copie, che sono andate esaurite in poche ore, dopo che migliaia di cittadini hanno fatto la coda tutta la notte per dare l’addio al giornale più libero della ex-Colonia britannica.

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